Alla presentazione dei palinsesti di La7 tenuta ieri a Milano, lo spettacolo è iniziato prima del previsto. A mezz’ora dal via i giornalisti sono stati radunati attorno a un tavolo dietro le quinte. Luce bassa, atmosfera informale. A tenere banco è il membro del cda, nonché ex ad di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, soprannominato ‘Canaro‘, sui dettagli dell’accordo appena siglato con Michele Santoro, in onda dal 25 ottobre con Servizio Pubblico. “A quanto ammonta l’ingaggio?”, azzarda un giornalista. Apriti cielo. E inizia lo show. “Chevvefrega dei soldi che guadagnano l’artri?”, sbotta Stella dopo aver definito “morbose” certe curiosità. Immediatamente respinta anche la pretesa liceità della domanda: “Se mi obbliga a violare un contratto non è lecita”, argomenta Stella, che prima di riprendere fiato si rivolge a tutta la stampa presente: “Ormai siete adulti e vaccinati, dovreste sapere cos’è una clausola di riservatezza”. E rincara: “Se a quarant’anni non l’avete ancora capito avete dei problemi”. Silenzio. Più tardi, sul palco, Geppi Cucciari definirà il contratto di Santoro “una delle opere più complesse mai realizzate dall’uomo”. Un po’ di stress, a questo punto, lo mettiamo in conto di Franz Baraggino
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