La notizia era nell’aria, ma l’annuncio ufficiale è stato dato direttamente dal direttore del Tg de La7 Enrico Mentana alla fine del notiziario delle venti: dalla prossima stagione Servizio Pubblico andrà in onda su La7. Il programma di Michele Santoro, quindi, dopo l’esperimento della multipiattaforma di reti private, siti internet e radio, verrà trasmesso da un’emittente nazionale ‘di peso’. Già l’anno scorso, del resto, il ‘matrimonio’ tra La7 e il giornalista salernitano era stato sul punto di andare in porto, ma poi sfumò all’ultimo momento. Ora, invece, la notizia è ufficiale. E secondo le prime indiscrezioni sull’accordo, a differenza dello scorso anno, questa volta Michele Santoro avrà la massima indipendenza su ogni scelta editoriale del programma. Proprio domani alle 18 a Milano saranno presentati i palinsesti e in quella occasione verranno anche spiegate le modalità con cui il programma si alternerà in periodi diversi con Piazzapulita di Corrado Formigli.

“Michele Santoro – ha annunciato davanti alle telecamere Mentana – e La7 hanno firmato. Già una volta diedi questa notizia e non andò bene, ma questa volta ho verificato e posso dire che nella prossima stagione il programma Servizio Pubblico andrà in onda su questa rete”. Tramonta così l’ipotesi di un ritorno in Rai e quella, che sembrava più probabile, di un passaggio a Sky che aveva ospitato il talk show sui canale Eventi Sky Tg24, 100 e 500 nei mesi scorsi. “Io ero favorevole a che lui venisse già prima – aveva detto tempo fa Mentana -. Ci sono professionisti che creano credibilità e ascolto e Santoro è uno di questi. Il suo apporto può significare per la rete un valore aggiunto”. Secondo le indiscrezioni che si erano rincorse nei giorni scorsi, Telecom Italia Media, l’azienda guidata fino a qualche giorno fa da Giovanni Stella, nonostante le difficoltà economiche e l’annuncio della vendita dell’emittente da parte di Telecom Italia, avrebbe offerto al giornalista una cifra notevole per il programma di approfondimento.

Santoro torna così in televisione, dopo la positiva esperienza della multipiattaforma tv, web e radio dove si era rifugiato con Servizio Pubblico alla rottura della trattativa con La7, dovuta alla richiesta dell’azienda di verificare il lavoro della redazione prima della messa in onda. Il giornalista, che ha sempre rivendicato autonomia e libertà, non esitò a chiudere e a tentare strade nuove. “E’ stato come lavorare in mare aperto, una cosa non facile, ma che ti dà le tue soddisfazioni – aveva dichiarato parlando della nuova esperienza -. Quando siamo partiti potevamo fare quattro puntate con i soldi che avevamo. Invece abbiamo trovato le forze sul mercato per farne molte altre attingendo ai fondi che avevamo raccolto grazie alla campagna tra la gente”. Nelle ultime settimane, Santoro ha fatto parlare di sè anche in relazione alla vicenda dei vertici Rai, lanciando la sua candidatura a direttore generale, in ticket con Carlo Freccero presidente.

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