Che cosa hanno in comune la sanità pugliese e quella lombarda? Due modelli così agli antipodi? Se lo è chiesto Michele Iula, giornalista foggiano, e ci ha dedicato un intero capitolo del suo libro “Caduti in corsia. Viaggio in un’Italia malata“, in libreria per Editori Riuniti dallo scorso febbraio. Se lo è chiesto, e si è anche accorto che di analogie tra questi due sistemi del tutto opposti (se si pensa che la Puglia punta sul pubblico mentre in Lombardia vige la “liberalizzazione spinta”), ce ne sono eccome e riguardano il “modus operandi politico”.

“La lottizzazione dei posti di potere secondo le logiche della politica”. E’ questo aspetto a fungere da trait d’union. Non è un caso che sia la sanità pugliese (che a causa del suo enorme deficit sta facendo i conti con un Piano di rientro “lacrime e sangue”) sia quella lombarda (che i bilanci li ha in ordine da nove anni) abbiano soprattutto negli ultimi tempi dato parecchio da lavorare alle procure, le quali indagano fino a raggiungere spesso gli scranni più alti del potere.

E’ successo in Puglia, dove la magistratura barese ha chiesto l’arresto di Alberto Tedesco, nominato assessore da Vendola dal 2005 al 2008 nonostante l’enorme conflitto di interessi e dimissionato solo dopo le notizie delle indagini per andare a rifugiarsi in Senato e godere dell’immunità parlamentare. Ed è successo anche in Lombardia, dove i rapporti tra il governatore Roberto Formigoni, il consulente Pierangelo Daccò e la Fondazione Maugeri sono finiti nelle scorse settimane sotto la lente degli inquirenti (quest’ultimo particolare non riportato nel libro, perché pubblicato prima della diffusione della notizia sullo scandalo lombardo).

E se poi si facesse il nome di Don Verzè? Sarebbe impossibile non risalire con la mente alla scorsa estate. Quando le vicende lombarde relative al maxi indebitamento dell’ospedale fondato dal “diavolo di prete”, per dirla alla Vendola, si intrecciarono con le cronache pugliesi, visto il progetto della giunta regionale di costruire un nosocomio a Taranto tramite una fondazione privata ma di proprietà dell’ente pubblico e con la collaborazione del San Raffaele di Milano. Progetto poi revocato da Vendola stesso durante lo scorso inverno.

Insomma, c’è questo e molto altro nelle 175 pagine di Caduti in Corsia, libro-inchiesta ricco di notizie e dati raccapriccianti. Una analisi delle molteplici criticità che presenta la “prima azienda italiana”. La sanità, appunto. Un settore che dispone di 110 miliardi di euro all’anno e che impegna i due terzi dei bilanci regionali. Ma che continua a prestare il fianco ai grandi scandali che riguardano praticamente tutto il territorio nazionale. Senza contare le singole storie – riportate nel libro – di cittadini alle prese con le interminabili liste d’attesa o le tragedie di chi ha girato l’Italia sperando di trovare sollievo alle proprie sofferenze ma trovandosi vittima di gravissimi episodi di mala-sanità. Il tutto accompagnato al racconto dei problemi che incontrano le regioni costrette ai tagli dai piani di rientro, o degli sprechi che non ti aspetti che riguardano le regioni del Nord, cosiddette ‘virtuose’ e prese a modello dal resto d’Italia.

Michele Iula è un giornalista che scrive per L’Attacco, quotidiano di Foggia. L’anno scorso è stato vittima di un’aggressione da parte di un dirigente della sanità pugliese che, dopo essere stato tirato in ballo in una serie di articoli, ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva nella redazione del cronista. Durante il grave episodio, Iula è riuscito a registrare l’audio e il file ha fatto in poche ore il giro del web, fino a finire sulla stampa nazionale.

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