Sapete chi sono le Wags? Probabilmente sì, ma per chi non lo sapesse, lo spieghiamo: sono le bellissime mogli o fidanzate dei calciatori. I giocatori, lo sappiamo, si accompagnano spesso a donne bellissime. Beati loro, per carità. Ma il fenomeno Wags urla vendetta per colpa dei media, televisione in testa, che usano le belle signorine come oggetti da esibire in mondovisione. Sono splendide statue (quasi) senza nome, perché trattasi semplicemente della signora Buffon, della signora Cassano, della signora Balzaretti. La spersonalizzazione della donna a uso e consumo di spettatori morbosi e maschilisti. E c’è chi, sul web, ha addirittura lanciato un sondaggione chiamato “L’Europeo delle Wags”, con le gentili pulzelle sottoposte al giudizio smanettone (in tutti i sensi, ci sia concesso) degli internauti.

Ma la tv non è stata da meno. La Rai, il servizio pubblico radiotelevisivo, mica teleCiociaria, a ogni partita degli Azzurri ci teneva a ricordarci che in tribuna c’erano loro, le Wags, ovviamente tutte “bellissime e apprezzatissime dai tifosi italiani”.

Nessun giornalista ha sentito il dovere di ricordare che molte di quelle donne hanno un loro profilo professionale indipendente da quello del loro compagno, che non sono solo le “mogli o fidanzate di…”. La compagna di Federico Balzaretti, ad esempio, è molto più famosa di lui. Trattasi di Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell’Opéra di Parigi. E di Alena Seredova, non solo moglie di Buffon, ma anche modella e showgirl, oltre che “first wag” della Nazionale italiana.

Ma da un servizio pubblico radiotelevisivo che rappresenta le donne con l’illuminatissima (ma non illuminante) Paola Ferrari o con la valletta quasi-muta Simona Rolandi, vi aspettavate di meglio? Noi no. E speriamo che le stesse wags si ribellino A questo maschilista giochino di votare la gnocca più gnocca, spersonalizzata Barbie da esibire mentre l’uomo di casa si guadagna da vivere giocando a pallone.

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