“Il giornalismo del Fatto ha un elemento ideologico che è estremo. Porta all’estremo quello che avviene con il quotidiano ‘La Repubblica’. Usa la penna come un manganello”. Lo ha dichiarato Augusto Minzolini ai microfoni della trasmissione radiofonica “La Zanzara“, su Radio24. “A differenza di quello che hanno fatto Travaglio e Santoro” – continua l’ex direttore del Tg1 Rai – “io non ho mai parlato male di loro. Quelli del Fatto mi inseguono e io li mando a quel paese perché gli atti del mio processo li conoscono e mi fanno domande su cose che non esistono. Se fai questo mestiere non puoi essere ignorante”. “Io le notizie le ho sempre date al contrario di quello che si dice” – si lamenta Minzolini – “Per esempio ho fatto fare 45 pezzi sulla Trattativa Stato-mafia. La famosa lettera dei familiari dei mafiosi a Scalfaro l’abbiamo rivelata noi, il 24 settembre 2011. Intanto gli altri si ubriacavano sulla vicenda Spatuzza e il ruolo di Dell’Utri“. Sulla sua reticenza riguardo al caso Ruby, il giornalista si discolpa così: “E’ paradossale che in questo Paese si è andato a vedere sotto la cintola di Berlusconi dopo un dato momento. E poi scusate, all’epoca in cui Aldo Moro andava mano nella mano con Rosanna Fratello allo stadio dei Marmi nessuno diceva niente” di Gisella Ruccia

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