“E’ il popolo che vuole che mi ricandidi come sindaco di Treviso. E’ un grido di dolore che nasce dal mio popolo. Voglio completare un ventennio come il Duce“. Coi soliti coloriti slogan nostalgici e dal tanfo razzista, ai microfoni della Zanzara su Radio24 il leghista Giancarlo Gentilini annuncia la sua candidatura a primo cittadino di Treviso. “Io sono come il re galantuomo al grido dell’Italia” – continua – “e vengo in aiuto dei miei cittadini”. Sull’attuale sindaco della città veneta, lo storico sceriffo leghista affonda la lama: “Gobbo ormai è fuori dai giochi, ha fatto i due mandati. Al posto suo non avrei mai voluto compagni di viaggio perché uno solo deve comandare. Gobbo per prendere una decisione doveva avere l’imprimatur dei vertici, dei “paraculi”, dei portaborse. Quando io invece decido una cosa, la decido io e basta.” E rivela sua ricetta per amministrare bene una città: “Bisogna avere il pugno di ferro in un guanto di velluto. Ma sotto il guanto io voglio le punte d’acciaio, perché è finito il tempo del buonismo e della tolleranza” di Gisella Ruccia (ascolta l’audio integrale)

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