Nuova governance economica europea, pluralismo dei media, legalità e senso dello stato, tutela della biodiversità e uso sostenibile delle risorse. Due giorni di dibattiti e confronti con esperti del settore organizzati dagli eurodeputati IdV al Parlamento europeo nei giorni in cui si decidono le sorti dell’euro e dell’Europa. “A scuola di Europa”, si chiama così l’iniziativa che ha portato 150 giovani provenienti da tutta Italia a Bruxelles. Ilfattoquotidiano.it trasmette la diretta streaming dell’evento.

Stamattina si è parlato di “legalità e senso dello Stato: lotta alla corruzione e criminalità organizzata per combattere alla radice sottosviluppo economico e degrado sociale”, una tavola rotonda coordinata dall’eurodeputato IdV Giommaria Uggias e con Ignazio Messina (deputato IdV) e Nicolò Marino (sostituto procuratore presso la Procura di Caltanissetta). Ci sono voluti anni prima che l’Italia prenda sul serio le convenzioni penale e civile del Consiglio d’Europa sulla corruzione, siglate a Strasburgo rispettivamente il 27 gennaio e il 4 novembre 1999, riprese dalla proposta di legge anti corruzione del Fatto quotidiano. “In un periodo in cui i temi economici sembrano dominare la scena dell’attualità occorre ricordare che legalità e senso dello Stato sono presupposti fondanti del vivere comune. La lotta alla corruzione e all’evasione fiscale potrebbero portare evidenti benefici a tutti i cittadini”, ha detto Uggias.

“Non avevamo i mezzi per combattere i reati contro la pubblica amministrazione”, dice Nicolò Marino, arrivato sotto scorta a Bruxelles. “A Catania non avevamo normative per combattere, ad esempio, la corruzione tra privati e il traffico di influenze”. Il “grave ritardo italiano”, secondo il sostituto procuratore, è stato dovuto a “una forte resistenza corporativista” anche di “Confindustria e certi organi di stampa” che parlavano troppo spesso di “manette facili”. Marino ha parlato delle due grosse novità che permetteranno in futuro un più agevole corso delle indagini, come le norme contro la “corruzione tra privati” e la “responsabilità tra enti”.

“Colpevole immobilità a reagire nei confronti della mafia”. Secondo Ignazio Messina, membro della commissione parlamentare antimafia, “è arrivata l’ora di affrontarla come un fenomeno globale e non meramente italiano, come aveva già intuito Giovanni Falcone con la sua rete delle legalità”. A presto entreranno in vigore nelle nuove misure anti mafia, tra cui le cosiddette “white list”, ovvero elenchi di fornitori e prestatori di servizi “puliti”. “Fondamentale poi intervenire sulla gestione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Proprietà come imprese agricole, il 25 per cento delle proprietà mafiose, devono cambiare mani ma continuare a funzionare”.

Ieri European Alternatives e Alliance Internationale de Journalistes hanno presentato l’iniziativa dei cittadini europei per il pluralismo e la libertà d’informazione. Oggi nel pomeriggio si parlerà di “ambiente e perdita di biodiversità” con Andrea Zanoni (IdV), Andrea Rutigliano (CABS) e Adriana Poli (centro di riciclo di Vedelago Treviso), “Afghanistan e contraddizioni della politica internazionale” con Niccolò Rinaldi (IdV) ed Emanuele Giordana (Rete Afgana) e “dalla crisi di Mani Pulite alla crisi dell’Euro” con Antonio Di Pietro. Domani concluderà l’evento la tavola rotonda “nuovi media e partecipazione democratica” con Gianni Vattimo (IdV).

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