Euro 2012 Quarti di finale - Inghilterra vs ItaliaPassata l’euforia e il mal di testa del dopo Italia-Inghilterra, c’è da pensare alla fortissima e temuta corazzata tedesca, la favorita del torneo. Gli Inglesi sono fuori ma, vista la loro passione per il calcio, guarderanno il resto del torneo e scommetteranno sulla propria favorita. Sembrerebbe, per un inglese, un classico finale. I Three Lions che vanno a casa tra lo sconforto generale, il resto della nazione che vede le ultime partite del torneo ed una delle comunità di emigranti celebrare per le strade delle maggiori città inglesi la vittoria della propria squadra. Insomma, il classico copione inglese ad ogni competizione internazionale calcistica.

Eppure, ogni straniero che vive da molti anni in terra di Albione ammetterà che quest’estate c’è stato qualcosa di diverso dal solito. Girando, come nel mio caso, per le strade della capitale, dal centro alla periferia, ho notato qualcosa di diverso. Per le strade poche bandiere e pub non stracolmi d’inglesi durante le partite dei Three Lions. Anche dalla televisione era possibile notare che non c’è stata la solita invasione di tifosi inglesi negli stadi. Insomma, non c’era il consueto clima da torneo calcistico, quell’atmosfera di festa e celebrazione di uno degli sport più amati (forse il più amato) in questo stato.

Per chi, come me, vive in Inghilterra da parecchi anni, capisce cosa voglia intendere. Durante i passati tornei di calcio per nazioni si è vista la tipica “febbre calcistica” degli inglesi. L’intera nazione viene travolta da questa passione del tifo durante le competizioni che contano. Non importa che la nazionale non sia favorita, non fa paura il fatto che ogni volta finisce malamente ai quarti di finale, non interessa che non si giochi all’altezza di Brasile o Germania, gli inglesi impazziscono e tifano con tanto cuore. L’Inghilterra si dipinge di bianco e rosso molti di loro invadono lo stato che ospita il torneo. Tutta la nazione viene “decorata” con orgoglio, migliaia di bandiere di San Giorgio alle finestre, sui motorini, sulle macchine, nei negozi, pub, supermercati e vecchi, adulti e bambini che indossano costantemente la maglietta dei Three Lions.

Quest’anno però, quel tipico clima gioioso di festa non si è visto. Le poche bandiere che si potevano contare sulle dita di una mano, alcune alle finestre e altre sulle macchine, poche magliette inglesi in giro, pub non colmi di tifosi, insomma un’atmosfera un po’ deprimente.

Le cause? Difficile dirlo. Il fatto che questo torneo non fosse ben visto dai media inglesi, per via di problemi d’organizzazione, sicurezza e razzismo (documentato sul programma “Panorama” della BBC), il fatto d’avere una delle peggiori selezioni inglesi da decenni, non aver avuto un CT fino ad un mese prima dall’inizio del torneo e la classica aspettativa d’andare fuori ai quarti di rigore hanno forse ammosciato lo spirito calcistico inglese.

Domenica scorsa, l’incubo inglese si è materializzato con l’eliminazione della nazionale del torneo, i soliti rammarichi e le conseguenti polemiche.

Quelle poche bandiere sono state lentamente ammainate, ripiegate e messe nei cassetti, pronte per Brasile 2014, con la speranza che il torneo nel paese verde-oro riporti in Inghilterra quella bella e festosa atmosfera che fanno di questo paese una delle nazioni con il tifo più caloroso ed orgoglioso del continente.

di Cristian Sacchetti studente alla University of Westminster e giornalista freelance

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