Monteriggioni, vicino a Siena, metà giugno : festival della viandanza. Ci arrivano in molti , parecchi a piedi ovviamente, pellegrini della francigena, hospitaleros che, fatto il cammino di Santiago lavorano come volontari due settimane per accogliere i pellegrini del pellegrinaggio più famoso, famiglie con bimbi sulle spalle. Rumiz racconta in piazza la sera il suo viaggio a piedi alla punta dell’Istria, si cammina nei dintorni, magari discutendo della paura dell’andare, della paura del tornare. Si parla del vivere lento.

Nel frattempo Stella d’Italia dalle quattro direzioni riunisce camminatori verso L’Aquila , una convergenza lenta e pacifica, fortemente simbolica. E tutto questo a piedi, lo slow foot lo chiamo io. Chi cammina fa la cosa più semplice del mondo , e pare fare qualcosa di eccezionale agli occhi di tutti. Herzog, che è andato d’inverno da Monaco a Parigi, pellegrinaggio e voto laico per salvare un’amica morente, scrive in Sentieri di ghiaccio:” La Eisner non deve morire, io non lo permetto. Non ora, questo non deve farlo. No, ora non muore, perché non muore. I miei passi sono decisi. E ora trema la terra. Quando io cammino, cammina un bisonte. Quando mi fermo, riposa una montagna. “

La trova provata, ma viva . “Allora lei mi ha guardato con un debole sorriso e poiché sapeva che ero uno che andava a piedi e perciò un indifeso, mi ha compreso”.

Il cammino è forte, il cammino è indifeso, il cammino è pacifico, ma lotta. Non potrò essere a L’Aquila il 5 luglio, immagino un rivolo che diventa torrente e poi fiumana di gente. Ricucire l’Italia, il filo del cammino lega territori che non sono più lontani, per chi li ha conosciuti passo dopo passo.

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