Due milioni e mezzo di euro, questo è quello che sono riusciti a raccogliere ieri sera allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna grazie al concerto per i terremotati dell’Emilia-Romagna. Ottima iniziativa, bravi tutti e una serata indimenticabile ricca di spunti interessanti.

Il primo spunto: la totale assenza di giovani sul palcoLigabue, Gianni Morandi, Zucchero, Gli Stadio, i Nomadi, Raffaella Carrà, Caterina Caselli, Alessandro Bergonzoni, Luca Carboni, Fabrizio Frizzi, Andrea Mingardi, Francesco Guccini sono i nomi dei vecchi saliti sul palco. Un barlume di gioventù è arrivato con Nek e Samuele Bersani (entrambi classe 1970), Laura Pausini (classe 1974) e soprattutto Cesare Cremonini (classe 1980). Lo sbarbo. Il cinno. Molto bravo, peccato non abbia fatto 50 special che rimane un brano epocale che unisce tutte le generazioni. Ma va bene così. L’occasione era importante e han fatto bene a non far suonare nessun giovane, che, come si sa: devono imparare, farsi conoscere, fare della gavetta.

Il secondo spunto: il comizio. Vasco Errani, imperatore dell’Emilia-Romagna è salito sul palco e ha parlato entusiasmando le folle come non si vedeva dalla Festa dell’Unità dell’anno scorso al Parco Nord. Un grande.

Il terzo spunto: i giovani spettatori sul prato che cantavano conoscendo le parole a memoria Io Vagabondo e Chiedimi chi erano i Bitols, indimenticata bend geniale che alla tenera età di 30 anni si era già “sciolta” visto che, secondo loro, molto di quello che avevano da dire, lo avevano già detto abbondantemente. Altri tempi. Questo è forse l’aspetto più pazzesco del concertone, un po’ come se quelli della mi generazione a 18 anni avessero riempito uno stadio e cantato a squarciagola “Finché la barca va” di Orietta Berti , “Grazie dei Fior” di Nilla Pizzi o “Binario” di Claudio Villa

Il quarto spunto: la filuzzi che passa il testimone alla musica folk irlandese. Entusiasmante  performans dei Modena City Ramblers con Cisco (classe 1968) al leggio. Delusione da parte del pubblico, perché non hanno cantato “Bella Ciao”, ma non si può micca avere tutto. 

Il quinto spunto: Paolo Belli, vivendo a Carpi, è l’unico vip realmente rimasto colpito dal terremoto. E poi è popolarissimo e questo ha sorpreso gli snobboni che non lo cagano di striscio e pensano sia un cantante minore del panorama emiliano. Sbagliatissimo. Se escludiamo Ligabue, è il cantante sciomen più popolare di tutti e un prete mancato. Ma mica un prete di quelli sbiaditi che spesso ci capita di incontrare, un prete di quelli che si vedono in film tipo I BLUS BRAZERS.

Poi sicuramente ci sono tanti altri spunti che non ho colto, comunque è andata alla grande, altro che. Bravi tutti. E oggi nelle zone terremotate arriva un vero prete, il grande Joseph Aloisius Ratzinger (classe 1927), un singol espertissimo di famiglia che tutti ricorderanno per la sua frase che tanto fece e ancora fa discutere il popolo dei precari “È parte dell’essere giovane desiderare qualcosa di più della quotidianità regolare di un impiego sicuro”.
Un grande concerto, dei grandi artisti e peccato che non sia salito sul palco Vasco Rossi (classe 1952). Ha fatto male a non andare al concerto a cantare Alba Chiara e Siamo solo noi voce, chitarra e flebo, ma sono sicuro che da casa ha guardato lo spettacolo e come tutti noi ha pensato “Soccia che vecchiaia! Oh, peccato che in Emilia non vi sia ancora stato un ricambio generazionale. Eeeeeeh….. Oh, però son stati bravi… quanti ricordi…”. Eh già.

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