“O Loris D’Ambrosio fa un passo indietro, ammettendo di aver vantato un potere che non ha, oppure c’è qualcosa di peggio in questa storia”. Così da Palermo Salvatore Borsellino ai microfoni de ilfattoquotidiano.it a margine della manifestazione “Senza Tempo”, che a Casa Professa ha ricordato suo fratello Paolo, il magistrato assassinato in via d’Amelio il 19 luglio di 20 anni fa. “Uno Stato in cui Nicola Mancino, impaurito di finire coinvolto nell’indagine dei giudici palermitani sulla trattativa, chiama i piani alti del Colle per avere protezione, non si capisce bene che Stato sia”. Il riferimento è alle telefonate intercettate tra l’ex ministro dell’Interno, indagato per falsa testimonianza nell’ambito dell’inchiesta sulla Trattativa Stato – mafia, e il consigliere giuridico di Giorgio Napolitano, Loris D’Ambrosio. “Delle due l’una: o D’Ambrosio si vantava di un potere che in realtà non aveva, e quindi deve fare un passo indietro; oppure il sistema istituzionale che coinvolgeva tutti nel 1992, è attivo ancora adesso” di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti

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