Avvio positivo per le Borse europee, nonostante i timori per la crisi del debito e per la Grecia. Pesa il possibile intervento congiunto delle banche centrali, in caso di risultato negativo ad Atene. Londra sale dello 0,5%. Francoforte guadagna lo 0,3% e Parigi lo 0,5%.

Partenza in positivo anche per l’ultima seduta della settimana di Piazza Affari, spinta anche dalle parole di Draghi (“La Bce garantirà liquidità alle banche”): l’indice Ftse Mib segna una crescita dell’1,52%, l’Ftse All Share un aumento dell’1,43%. Tra i titoli principali, il migliore è Fiat (della quale oggi sono usciti i dati sulle vendite), che sale del 2,65% dopo i dati sulle immatricolazioni di maggio. Bene Ubi banca (+2,62%), Bpm (+2,17%) e Monte dei Paschi, che sale dell’1,99%. Solida Generali (+1,92%) e le due banche maggiori: Intesa sale dell’1,91%, Unicredit dell’1,86%.

Tra i vari titoli il giorno dopo il fallimento di Sinergia e Imco, le holding private dei Ligresti, che comunque non dovrebbe rappresentare un nuovo ostacolo al riassetto di Fonsai con Unipol, in Borsa la stessa Fonsai apre in leggero ribasso (-0,36% a 0,95 euro) mentre Unipol sale dell’1,86% a quota 17,4. Come sempre molto nervoso il titolo Premafin, che non riesce a fare prezzo in avvio di contrattazioni ed è stato posto in asta di volatilità in rialzo teorico del 3,43%. In aumento dello 0,75% Milano Assicurazioni.

Ultima seduta di settimana leggermente positiva anche per le Borse asiatiche, con Hong Kong e Taiwan ben intonate in rialzo oltre il punto percentuale. In attesa del voto greco e di un risultato che potrebbe essere cruciale per il futuro dell’euro, caute Tokyo e Shanghai, qualche vendita a Singapore e Seul. A Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa, in rialzo diversi gruppi delle materie prime minerarie, negativi i gruppi dell’energia.

Infine il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi: lo spread oggi ha aperto a 460,4 punti, stabile sulla chiusura di ieri (461,8), poi è sceso fino a 453.

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