Può un architetto vincere un concorso per insegnare Storia contemporanea all’Università, superando un dottore di ricerca in Storia? Alla facoltà di Lingue di Ragusa, Università di Catania, si può. E a Giambattista Scirè, 37 anni, nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, laureato in Storia contemporanea all’Università di Firenze col massimo dei voti, dottore di ricerca in studi storici per l’età moderna e contemporanea e assegnista di ricerca in Storia contemporanea per cinque anni presso la stessa Università, non rimane che puntare tutto sui giudici amministrativi, che due mesi fa hanno sospeso il provvedimento della commissione del concorso, bandito ad agosto del 2011. Tutto avrebbe potuto immaginare Scirè, tranne essere battuto per qualche punto da una laureata in Architettura, Melania Nucifora, autrice di pubblicazioni in storia urbana e con una manciata di partecipazioni a convegni sull’urbanistica, come da autocertificazione allegata. Proprio lui che ha al suo attivo pubblicazioni con grossi editori (110 punti per Scirè contro i soli 63 della vincitrice), una di queste su cattolici e laici negli anni Cinquanta e Sessanta. Evidentemente ai commissari deve essere parso più attinente al bando la pubblicazione della vincitrice su temi come “il parco come processo decisionale condiviso” e “il paesaggio agrario come connettivo denso”. E non importa se Scirè le relazioni di cui è stato autore nei vari convegni può dimostrarle carte alla mano. Le partecipazioni del giovane storico, nella valutazione della commissione, valgono comunque meno punti rispetto a quelle della concorrente.

A BEN GUARDARE, poi, i criteri di valutazione su cui s’è basata la commissione del concorso (nominata dal Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca, e formata dai chiarissimi professori Luigi Masella dell’Università di Bari, Simone Neri Serneri dell’Università di Siena e Alessandra Staderini dell’Università di Firenze), qualcuno di questi sembra cucito su misura per mettere fuori gara Scirè. Un esempio? Scirè ha un dottorato di ricerca (la dottoressa Nucifora non ce l’ha), che costituisce titolo preferenziale, come da bando. Si dà il caso che proprio al titolo di dottore di ricerca questa commissione attribuisca meno punti di quelli che attribuiscono le altre commissioni dello stesso concorso. E questa stranezza viene sottolineata in una documentatissima interrogazione al ministro dell’Università, firmata dal deputato Paolo Corsini (Pd), che s’è interessato al caso del ricercatore siciliano: “La commissione abbassava a quattro punti (anziché sette) il punteggio massimo attribuito al titolo di dottore di ricerca – scrive Corsini –. La vincitrice risulta avere un profilo accademico e un’attività di studio non congrue al settore scientifico disciplinare del bando di concorso. L’architetto Nucifora risulta inoltre avere ottenuto, senza avere il requisito del dottorato di ricerca, diversi incarichi di docenza presso l’Università di Catania in più facoltà (Ingegneria, Lettere e Filosofia) ”. Anche a voler essere sostenitori dell’interdisciplinarietà, risulta ostico riuscire a scorgere stretta parentela tra un insegnamento di Storia e un master in Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale. Pur conseguito con profitto.

INTANTO la commissione ha deciso che Melania Nucifora può continuare a insegnare senza problemi, nonostante il provvedimento di sospensiva del Tar di Catania. E nonostante la stessa commissione consideri “eccentrica” la laurea in Architettura della dottoressa Nucifora rispetto all’oggetto del bando. E cosa dire poi di quei passaggi dell’i nterrogazione che il deputato Corsini spende a proposito del presidente della Commissione: “Si evinceva la presenza, tra le pubblicazioni presentate dalla candidata vincitrice, di due saggi contenuti rispettivamente in due volumi curati dal presidente stesso della commissione, Neri Serneri; era documentata, inoltre, la presenza di un volume del presidente della commissione, Neri Serneri, nel programma d’esame del corso di Storia dell’architettura tenuto dall’architetto Nucifora (a.a. 2008-2009)”? E in tutto questo non c’è nulla di eccentrico. Purtroppo per Scirè.

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