Spending review approvato al Senato. Palazzo Madama ha detto sì all’emendamento che introduce la certificazione dei crediti delle imprese verso le pubbliche amministrazioni comprese le Regioni sottoposte a piani di rientro da extra-deficit nella sanità. Il testo stabilisce anche la compensazione dei crediti vantati verso lo Stato con le cartelle esattoriali

L’emendamento, che era stato già approvato la scorsa settimana dalle commissioni Bilancio e affari Costituzionali, introduce a carico delle aziende del sistema sanitario nazionale l’obbligo di certificazione dei crediti su istanza del creditore. In base a una legge del 2009 questi enti erano esclusi dalla possibilità di certificare. Quindi l’imprenditore, potrà cedere alle banche i propri crediti, che hanno ora la garanzia dello Stato, ottenendo così liquidità. E la certificazione arriva anche per i crediti vantati verso le Regioni sottoposte a piano di rientro da extra-deficit nella sanità, articolato in un programma di pagamenti pluriennale; scatterà la Garanzia dell’apposito Fondo del ministero dello Sviluppo per quei titoli di credito il cui pagamento è previsto oltre l’anno. Anche questo meccanismo, ha sottolineato il relatore Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) è finalizzato a favorire l’accesso al credito dell’impresa. Infine l’emendamento stabilisce anche la possibilità di compensazione con le cartelle esattoriali dei crediti vantati anche verso lo Stato e gli enti nazionali.

Il ridimensionamento della spesa pubblica però suscita le critiche di Consap e degli altri sindacati di polizia, che lanciano l’allarme sui potenziali rischi. “Ci potremmo ritrovare in un sol colpo con 17 questure in meno – sostengono -, una riduzione del 10% del parco auto, la chiusura di 97 uffici periferici della Polizia Postale, di 15 distaccamenti della Polizia Stradale, di 15 sezioni della Polizia Ferroviaria, di reparti di sommozzatori, cinofili e tiratori scelti e di 27 squadre nautiche. In questo clima ogni incontro non ha motivo di essere”. Inoltre, proseguono, “l’incertezza la fa da padrone in questa fase dove i comportamenti schizofrenici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, appaiono in netta contraddizione: nessuna certezza sull’effettivo risparmio che questa riforma può garantire, ad esempio la chiusura delle articolazioni della Polizia Postale non farà risparmiare neppure un euro; inoltre manca una concertazione degli interventi di revisione della spesa con le altre Forze di Polizia: una cabina di regia unica sarebbe stata opportuna e non c’è nessuna traccia nei tagli di quella necessaria cura dimagrante che riduca drasticamente la pletora di dirigenti profusa in Dipartimenti, Direzioni Centrali ed Uffici Centrali”. La Consap, “dando così seguito alla mobilitazione indetta da tutti i sindacati, ha concordato l’abbandono di tutti gli incontri, in attesa di conoscere le intenzioni del Ministro dell’Interno”.

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