Non passa in Consiglio regionale la mozione di sfiducia verso il presidente Roberto Formigoni, presentata da Pd, Idv e Sel dopo i numerosi scandali che hanno coinvolto il sistema della sanità e numerosi esponenti della maggioranza di centrodestra. La mozione è stata votata anche dall’Udc, ma i voti di Pdl e Lega sono stati più che sufficienti a “salvare” il governatore. La votazione, infatti, ha fatto registrare 49 no contro 28 sì. Nessun astenuto. La mozione conteneva una richiesta di dimissioni che avrebbe aperto la strada al voto anticipato. “Un successo pieno e largo”, ha commentato Formigoni a Sky Tg24. “La maggioranza è compatta e coesa come sempre e in sintonia con l’opinione pubblica lombarda”. 

Il dibattito è durato tutta la giornata. Quando è stato proclamato il risultato della votazione, dai banchi della maggioranza di Pdl e Lega e da quelli della Giunta (in cui lo stesso Formigoni è stato presente tutta la giornata) è scattato un lungo applauso. Anche l’opposizione, però, si è trovata bersagliata dalle polemiche. A cadere sulle vacanze questa volta non è stato Formigoni, ma >Luca Gaffuri, capogruppo del Pd al Pirellone, uno di quelli che hanno firmato la mozione di sfiducia per mandare a casa il governatore. Solo che a casa, proprio nel giorno in cui in Aula si votava quella mozione, ci è rimasto Gaffuri stesso. O meglio, non è tornato dalla Grecia, almeno questa la voce che circolava alla buvette (articolo di Luigi Franco).

A farlo notare per primo è stato il capogruppo della Lega Stefano Galli che, nel suo discorso di appoggio a Formigoni, ha ironizzato sull’assenza di chi, la sfiducia, l’ha presentata insieme a Sel e Idv. “Gaffuri – ha detto Galli – invece di essere presente in Aula, si è recato a godersi il meritato riposo. Forse era stremato dalla stesura della mozione di oggi”. Critiche a Gaffuri sono arrivate anche dagli alleati. “Trovo fuori luogo che non ci sia proprio oggi – commenta il consigliere di Sel Giulio Cavalli -. Ma ancora di più mi preoccupano i contenuti politici tiepidi nei confronti di Formigoni espressi in alcuni interventi dal Pd”.

Dal canto suo Gaffuri non ci sta e dal ritiro greco manda una nota in cui parla di “polemiche pretestuose sollevate dalla maggioranza” e si giustifica: “Avevo avvisato per tempo che in questi giorni sarei stato assente. Nessuno, del resto, può dubitare del mio impegno per indurre Formigoni alle dimissioni e rinnovare l’amministrazione in Lombardia. Il resto è fumo negli occhi”.

Articolo Precedente

De Gregorio salvato dal voto segreto. Richiesta d’arresto respinta al Senato

next
Articolo Successivo

L’antimafia di carta

next