E’ difficile scrivere in momenti come questi, quando vicino c’è chi ha perso la casa, il lavoro, chi ha visto sparire sotto le macerie una persona cara e vive nella paura. Non riesco a scrivere, né a riflettere, né ad appassionarmi a qualcosa. Questo dolore che continua ad accadere tiene le mani lontane dal computer e mi spinge a distrarmi. Quando c’è troppa sofferenza si parla di “annichilimento”, “riduzione al nulla”, non solo di chi ne è vittima ma anche di chi ne è spettatore impotente. Mi ribello a questa paralisi del pensiero, al silenzio che impone l’inadeguatezza della parola. Vorrei invece trovare una chiave, una luce.

La poesia e la buona letteratura hanno rappresentato nei momenti difficili un rifugio dal quale osservare quello che accade senza lasciarsi, appunto, annichilire; permettono di iscrivere la piccola o grande tragedia in un paesaggio più vasto. Dando un contesto e un senso alla sofferenza, poeti e scrittori ci rendono meno isolati, vediamo un possibile cammino e una speranza. Vaga, confusa, ma viva. Questa la mia esperienza. Cerco tra i versi metafisici di John Donne, perché la sua poesia è piena di coraggio verso l’incomprensibile; sa levare alla morte la sua veste terrificante, la sua poesia è un cerchio incantato in cui l’uomo spazia libero, innamorato e incontaminato dalla paura. Ritrovo i versi:

“Il moto della terra porta mali e paure,

specula l’uomo il fatto e ciò che volle dire…”

Ma con questo terremoto è diverso. Perché la terra è una bestia in agguato: non si sa quando ti salterà addosso. Fa altrettanto paura quando non si muove; non c’è un traguardo, raggiunto il quale, ritorna la pace. Il quotidiano senso di precarietà, di “essere in balìa” invade ogni spazio della vita degli emiliani; dove cercare semi di futuro? Non nella fuga. Certamente nei legami umani, negli affetti, nella vicinanza, nell’aiuto reciproco: quelli non tremano.

Ma c’è dell’altro: oggi alla radio un cittadino di Novi di Modena diceva che quello di cui hanno bisogno giorno per giorno è buona informazione; un luogo dove recarsi per avere notizie, suggerimenti. Comunque un’autorità alla quale porre domande fiduciosi delle risposte. Una delle domande che farei, che mi assilla e mi riguarda è: “Quali capacità dobbiamo affinare per convivere con questo mondo che trema?”.

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