La Chiesa vuole bene ai divorziati, purché stiano zitti e buoni e non pretendano ostie consacrate o spazio all’interno del gregge. È la stessa cosa che Santa Romana Chiesa ha detto ad altri “peccatori incalliti” come omosessuali o teorici (e pratici) della liberazione. È la solita solfa di una Chiesa cattolica che non riesce ad accogliere, includere e “perdonare”, ma si limita a redarguire, condannare ed emarginare. 

E chi ha gioito per la frase “comprensiva” di Benedetto XVI nei confronti dei divorziati (primo fra tutti Ferruccio De Bortoli su Twitter) non capisce, o non vuole capire, che non è cambiato nulla, che per il Vaticano è più meritevole di attenzione (e gloriosa sepoltura) un boss della banda della Magliana piuttosto che un pover’uomo, credente e praticante, che ha dovuto certificare il fallimento del proprio matrimonio.

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