Mentre andava in scena l’ennesimo venerdì nero con lo spread italiano minacciosamente proiettato verso la soglia catastrofica dei 500 punti, un po’ per caso, un po’ volutamente, mi sono affacciato su un lungomare pugliese ed ho visto l’Europa.

La circostanza è stata l’incontro conclusivo di un progetto Comenius con il tema: Global Warning – riscaldamento terrestre, contromisure e prospettive. I protagonisti: ragazzi dai 14 ai 18 anni italiani, inglesi, olandesi e tedeschi; i loro docenti di inglese (facciamo ogni tanto i nomi di queste protagoniste invisibili: Sciardò e Losito), i genitori degli italiani ospiti. Gli assenti: i politici, gli amministratori di enti (energia, acqua e rifiuti), qualsiasi altra categoria riferibile a coloro che in questi settori decidono e programmano. I costi: tutti a carico di fondi europei sollecitati dall’intraprendenza delle docenti, con catering ed ospitalità a carico delle famiglie dei ragazzi. Il risultato: i ragazzi hanno conosciuto i sistemi energetici e sociali di 5 paesi – fonti energetiche alternative e prospettive di sviluppo per il futuro. Luogo: un posto incantato sul lungomare di Bisceglie accanto ad un anfiteatro in pietra denominato “Mediterraneo” con un panorama mozzafiato fatto di mare e scogliere al tramonto di fronte alla Grecia.

Mi sono recato diverse volte a Davos, proprio in cerca di una visione che delineasse i contorni di questa Europa. Pur alla presenza di centinaia di economisti, leader politici e soloni del pianeta non sono mai riuscito a vederla in faccia, l’Europa. Sul lungomare pugliese di Bisceglie, invece, eccola profilarsi, con il volto fresco ed illuminato di un centinaio di giovani; eccola l’Europa, giovane e piena di energie, con lo sguardo di chi ha le idee chiare.

La prima cosa che stupisce è che i ragazzi olandesi, i tedeschi e gli inglesi, invidiano quelli italiani perché vivono in un posto bello come il paradiso. Quelli italiani, invece invidiano i loro coetanei perché avranno un lavoro assicurato ed un futuro certo. Chiedo a Corrado e Pier cosa vogliono fare: “vogliamo andar via, all’estero”; poi a fine serata Corrà figlio di commercianti, ci ripensa e mi dice, no voglio restare qua, con i miei genitori faccio il miglior gelato del posto..meglio rimanere. Chiedo alle ragazze di Lemgo vicino Amburgo e mi rispondono:”questo è un luogo meraviglioso. Viverci? Magari!” Insieme con olandesi, inglesi ed alcuni svizzeri, parlano, mangiano, ballano, insomma del tutto ignari che da qualche parte quel venerdì si preannuncia nero in borsa per l’Europa. Ma loro sono li, e sono l’Europa, quella vera, quella concreta che parla diverse lingue ma si capisce. Pier mi confessa: “ho parlato più inglese in questi giorni che in tutta la mia vita scolastica”. I genitori entusiasti si confrontano con il loro ospiti con lo stesso affetto che hanno per i loro figli.

Ma dov’ è Mr. Draghi, mi sono chiesto. Venga a vedere coi suoi occhi come l’Europa si intuisce chiaramente nei giovani che si incontrano nei tanti progetti Comenius. Esca qualche giorno dalle grigie stanze delle banche e dei grafici e si avventuri in quei tanti luoghi in cui l’Europa sta crescendo, silenziosa ed invisibile e con l’entusiasmo dei sedicenni. Venga a vedere, Mr. Draghi e non si dimentichi di portare con sé non solo gli occhi ma anche il cuore, altrimenti, l’Europa, non riuscirà a riconoscerla.

di Massimo Pillera

Articolo Precedente

“I tonni rossi del Pacifico sono vettori della radioattività di Fukushima”

next
Articolo Successivo

Amianto, la piccola signora che ha combattuto i colossi

next