Un pensiero alle vittime del terremoto in Emilia Romagna e alle famiglie in crisi. Benedetto XVI, a Milano per l’Incontro mondiale delle famiglie da oggi a domenica, dopo l’arrivo a Linate si è recato a piazza Duomo, dove ha ringraziato i fedeli per l’accoglienza. E’ arrivato nel capoluogo lombardo insieme a Tarcisio Bertone, che lo accompagnerà nella sua visita. Ad attenderlo all’aeroporto c’erano Angelo Scola, arcivescovo di Milano, e Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e a nome del Governo il ministro per la cooperazione, Andrea Riccardi

La presenza del Segretario di Stato è un evento eccezionale perché di norma non segue il Pontefice durante le trasferte in Italia. Si tratta di un segno che intende mostrare la vicinanza del Papa al suo più stretto collaboratore in un momento particolarmente difficile per la Chiesa di Roma segnato dalla crisi e dalle indagini derivate dalla fuga di documenti riservati dal Vaticano. Benedetto XVI in questo modo intende rafforzare il messaggio di mercoledì scorso quando, al termine dell’udienza generale, ha voluto confermare la sua fiducia ai suoi più stretti collaboratori e allo stesso tempo denunciare le tante illazioni che si levano contro la Chiesa. Peraltro la visita nel capoluogo lombardo assume un significato specifico di unità e compattezza della Chiesa nel momento in cui è stata colpita mediaticamente. Se infatti l’Incontro mondiale delle famiglie era in programma da tempo così come l’arrivo di Benedetto XVI, è anche da rilevare che proprio Milano è stata al centro, nel recente passato, a quanto riportato dalle varie fughe di documenti e indiscrezioni fra diverse componenti del mondo cattolico ed ecclesiale.

A Milano si trova infatti quell’istituto Toniolo la cosiddetta cassaforte della Chiesa italiana – che di fatto gestisce finanziariamente l’Università Cattolica, e proprio intorno all’istituto sono nate diverse questioni. A proposito del Toniolo si è parlato anche di una rivalità fra la Chiesa milanese e la Cei da una parte, e il Vaticano dall’altra per decidere a chi spettasse il controllo dell’Istituto. Attualmente il presidente dell’Istituto Toniolo è il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che è succeduto al cardinale Dionigi Tettamanzi.  

A Piazza Duomo, dove è andato il Papa dopo l’arrivo, è stato allestito un maxischermo. All’arrivo a Linate la piazza era vuota per metà e ci sono stati pochi applausi. Campeggiavano tre striscioni di Comunione e Liberazione. Poi si è gradualmente riempita, ma non del tutto, fino all’arrivo del Pontefice a bordo della papamobile accompagnato dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Lo ha accolto il sindaco Giuliano Pisapia secondo cui “le famiglie oggi pagano il prezzo più alto della crisi”. Poi ha sollecitato “la tutela di tutte le unità famigliari” e ha garantito che “lavoreremo insieme perché nessuno si senta più solo”. Infine, ricordando che “la diversità non sia motivo di scontro” e ha sollecitato la “parità di diritti”. Dopo Pisapia è intervenuto il cardinale Scola che ha ringraziato il papa per la “visita pastorale alla diocesi” e “la sua presenza generosa”.

Ultimo dalla piazza l’intervento del Pontefice che, dopo avere salutato le autorità e i fedeli, ha invocato “una generosa solidarietà” verso le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal sisma e ha aggiunto: “‘Mi compiaccio di quanto la Diocesi di Milano ha fatto e continua a fare per andare incontro concretamente alle necessità delle famiglie più colpite dalla crisi economico-finanziaria, e per essersi attivata subito, assieme all’intera Chiesa e società civile in Italia, per soccorrere le popolazioni terremotate, che sono nel nostro cuore e nella nostra preghiera e per le quali invito, ancora una volta, ad una generosa solidarietà”. Ha poi puntualizzato che “nella chiara distinzione dei ruoli e delle finalità, la Milano positivamente ‘laica’ e la Milano della fede sono chiamate a concorrere al bene comune”. Dopo una breve visita all’arcivescovado, il Papa andrà alla Scala.

Dopo lo scandalo del ‘corvo’, Benedetto XVI è arrivato a Milano con al fianco un altro aiutante al posto del maggiordomo Paolo Gabriele, arrestato la settimana scorsa per il possesso illecito di documenti riservati. A seguire il Pontefice in tutti i suoi spostamenti nella visita a Milano e l’altro aiutante Sandro Mariotti, detto “Sandrone”. 

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