“Sugli esodati abbiamo sbagliato, tutti sbagliamo”, così ieri il ministro Elsa Fornero ha fatto sperare quelle decine di migliaia di lavoratori prossimi al pensionamento. Ma errori o meno, il decreto interministeriale a tutela dei lavoratori “salvaguardati”, ovvero gli esodati è stato firmato. Hanno apposto i loro nomi il ministro dell’Economia, Mario Monti, e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero. E’ composto da 8 articoli, disciplina le modalità di attuazione del “Salva Italia” del 6 dicembre 2011 (individuando la ripartizione dei soggetti interessati ai fini della concessione dei benefici) e riguarda 65mila lavoratori. Non uno di più. 

“Il Governo – si legge nella nota – è consapevole che il provvedimento non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia come, in particolare, i lavoratori per i quali sono stati conclusi accordi collettivi di uscita dal mondo del lavoro e che avrebbero avuto accesso al pensionamento in base ai previgenti requisiti, a seguito di periodi di fruizione di ammortizzatori sociali”. Per loro: “Il Governo si impegna a trovare soluzioni eque e finanziariamente sostenibili”. Qualsiasi cosa voglia dire.

Per capire se un lavoratore è compreso o meno nella lista dei “salvati”, il comunicato recita: “L’esame è affidato all‘Inps. E’ prevista una domanda preliminare che sarà esaminata da apposite commissioni costituite presso le direzioni Territoriali del Lavoro che comunicheranno le decisioni assunte all’Inps per via telematica”. 

Infine la nota conclude: “Gli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria provvedono al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro o dell’inizio del periodo di esonero delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori che intendono avvalersi dei requisiti di accesso”.

 

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