La polizia nigeriana ha annunciato che un cittadino italiano è stato rapito nello Stato del Kwara, nel nord della Nigeria. Il ministero degli Esteri ha confermato. A compiere il sequestro sarebbero stati uomini armati non identificati, ha aggiunto la fonte citata dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. La Farnesina è in contatto con la famiglia e ha chiesto il massimo riserbo sulla vicenda. Il ministro, Giulio Terzi, ha già attivato tutti i canali per arrivare a una soluzione del caso attraverso l’Unità di crisi e l’ambasciata ad Abuja. 

L’ingegnere, originario dell’Abruzzo, è stato sequestrato mentre stava monitorando un progetto di drenaggio di una strada avviato dal governo della Nigeria nel nord del Paese, ha precisato la polizia. L’uomo, di cui non sono state rese note le generalità, è stato rapito a Ilorin, capitale dello Stato del Kwara, da ignoti che non si sono ancora messi in contatto con le autorità per avviare le pratiche del rilascio. “Il comando di polizia ha avviato un’indagine per liberare l’uomo rapito”, ha detto il portavoce della polizia dello Stato del Kwara, Fabode Olufemi, invitando chiunque abbia informazioni sul sequestro a riferirle agli agenti. Contattato telefonicamente dalla Xinhua, Olufemi ha detto che l’ingegnere italiano lavora presso la compagnia edile Borini Prono che opera in Nigeria. Il rapimento è avvenuto alle 17 e 30 ora locale di lunedì, ha aggiunto il portavoce della polizia. 

Modesto Di Girolamo, 70 anni, è stato prelevato da un commando armato mentre ispezionava un cantiere a Ilorin, capitale dello stato del Kwara. L’ingegnere era già stato molte volte in Nigeria anche per conto di altre imprese. Finora i sequestratori non si sono fatti vivi. Anche un rappresentante della ditta si trova in Nigeria per seguire direttamente la vicenda. La polizia nigeriana ha avviato le indagini e un portavoce si è detto fiducioso che si possa arrivare presto alla liberazione dell’ostaggio.

La notizia del sequestro arriva dopo il tragico blitz delle forze di sicurezza nigeriane e delle teste di cuoio britanniche dell’8 marzo, in cui rimasero uccisi l’ingegnere italiano Franco Lamolinara e un altro ostaggio britannico, Chris McManus. Di Girolamo è il terzo italiano tenuto in ostaggio all’estero, insieme alla cooperante sarda Rossella Urru, sequestrata a ottobre nel sud dell’Algeria, e a Giovanni Lo Porto, il volontario rapito a gennaio in Pakistan. Il cittadino tedesco rapito il 26 gennaio in Nigeria è stato ucciso dai suoi sequestratori nel corso di un blitz per liberarlo a Kano, nel nord del Paese. Nell’irruzione delle forze di sicurezza nigeriane sono rimasti uccisi alcuni rapitori, pare tra i due e i cinque, appartenenti ad Al Qaeda nel Maghreb islamico.

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