Con il suo 22,28% ottenuto alle urne ora fa paura ai grandi. Ha il volto di un giovane di 29 anni il risultato migliore del Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna, che a Comacchio è il primo partito in assoluto. Marco Fabbri, di professione dipendente comunale a Mesola, sfiderà il 20 e 21 maggio al ballottaggio Alessandro Pierotti, dato fino alla vigilia come il grande favorito di questa tornata elettorale.

Attorno a Pierotti si era saldata una colazione che va dal Partito democratico fino agli ex missini di An, confluiti in Fli i quindi nel Terzo Polo. La coalizione pigliatutto, capeggiata dalla lista de L’Onda, ha totalizzato appena il 40,21%, nonostante la discesa in campo dei big di via delle Fratte, da Bersani a Letta passando per Debora Serracchiani e Nicola Zingaretti.

La spinta dei vip, in questa tornata elettorale segnata dalla disaffezione al voto dei comacchiesi (si registra un calo di 11 punti dell’affluenza rispetto alle ultime comunali, datate 2010), non ha impedito a Pd e Onda di perdere in totale circa mille voti.

Non che gli altri partiti abbiano fatto meglio, anzi. A parte il Centrosinistra (Prc, Pdci, Sel e Idv), che con il 9,97 migliora seppur di poco la prestazione precedente, il centrodestra crolla a picco. Se la Lega Nord si vede scendere dal 9,47 al 5,37 il suo gradimento, il Pdl, vincitore nel marzo 2010, esce più che dimezzato dal confronto con le urne. Dal 27,37% che portò Carli sul seggio più alto del municipio si trova ora un misero 12,22%. In mezzo si fa notare l’altro voto giovane di Comacchio, il civico Alberto Lealini, che con la lista Voce Giovane totalizza un ottimo 9,24.

Il verdetto finale dunque si avrà tra poco. Nell’attesa si spendono le ipotesi su alleanze e apparentamenti. Di cui non vuole assolutamente sentir parlare Fabbri: “Andremo da soli, come abbiamo detto fin dall’inizio”. Eppure in favore dei grillini si sono già spesi, in nome del “largo ai giovani”, Pdl e Centrosinistra. Lega e Voce Giovane invece daranno libertà di voto ai propri sostenitori. Salvo accordi dell’ultima ora, a questo punto, al secondo turno si potrebbe profilare un tutti contro Pierotti.

Intanto, già all’indomani del voto, Fabbri deve fare i conti con chi lo accusa di inesperienza e di “giovanismo a tutti i costi”. “Evidentemente non sanno come altro attaccarci”, replica l’esponente dei Cinque Stelle che in testa qualche idea, a scapito dell’età, già ce l’ha. “La squadra ce l’abbiamo già per affrontare il consiglio comunale, una squadra ricca di professionalità di spicco”. E se arrivasse il compito di formare la giunta? “Saranno tutte persone esterne alla politica, scelte in base al curriculum – assicura Fabbri -; persone che faranno gli assessori a tempo pieno, anche se dovranno rimetterci in termini di stipendio rispetto al loro lavoro abituale”. Quanto a lui, dovesse toccargli la fascia tricolore, “mi metterei in aspettativa perché anche rinunciare al denaro è un modo di fare politica”. E qui un primo solco con il suo sfidante, avvocato affermato del foro di Ferrara, l’ha già segnato. Ma ogni discorso è rimandato al 21 maggio. “Per ora rimaniamo con i piedi per terra. Per volare c’è sempre tempo”.

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