Mentre il Movimento 5 stelle sbarra le porte ai partiti, escludendo qualunque ipotesi di alleanze, il resto della politica non resta a guardare e pianifica strategie in vista del ballottaggio previsto per domenica 20 e lunedì 21 maggio. Se è vero infatti che, come ha scritto Grillo sul suo blog, “il Movimento non ha voti da mercanteggiare con alcun schieramento”, è anche vero che alcune formazioni di centro e di destra sembrano comunque guardare con interesse alla nuova realtà ispirata al blogger genovese, pur di non regalare la vittoria alle coalizioni di centrosinistra. Alla vigilia del voto, l’ago della bilancia sembra quindi essere in mano anche agli esclusi, ossia a tutte quelle forze rimaste fuori dai giochi. Eventuali indicazioni potrebbero spostare una buona fetta di preferenze verso il Movimento, permettendogli così di conquistare l’obiettivo più importante.

A Parma, una delle arene politiche più calde in questo momento, il candidato di centro Elvio Ubaldi, che lunedì ha portato a casa il 16% dei voti mancando il traguardo del secondo turno, non ha ancora deciso, ma per ora non esclude nessuna possibilità. Si tratta di trovare sintonia sul programma elettorale, sostiene. Nella città ducale, reduce da sette mesi di commissariamento, il candidato del Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti se la dovrà vedere con Vincenzo Bernazzoli, l’uomo scelto dal centrosinistra nella corsa a sindaco.

Ma domenica 20 e lunedì 21 si deciderà anche il destino di Mira, comune in provincia di Venezia, di Garbagnate Milanese e di altre due città emiliano romagnole, Budrio e Comacchio. Qui come a Parma, i candidati a 5 stelle hanno scavalcato Lega, Pdl e centro, guadagnandosi il testa a testa con il centrosinistra. E anche qui, considerate le percentuali ottenute, le poltrone di primo cittadino non sembrano poi così lontane. Soprattutto se il Movimento riuscirà ad attingere ai voti degli ex-avversari.

A Comacchio, in provincia di Ferrara, la sfida sarà tra Alessandro Pierotti, l’uomo schierato da una lista composta da Pd e Udc che lunedì ha ottenuto il 36,48%, e il candidato a 5 stelle Marco Fabbri, fermo invece al 22, 28%. Meno di 15 punti di scarto che rischiano di essere colmati con i voti portati a casa dal candidato di centrodestra Antonio di Munno. “Sono bravi ragazzi, e abbiamo delle cose in comune” ha detto di Munno, intravedendo possibili convergenze. Il Pdl sembra quindi deciso a orientare i suoi elettori verso la formazione politica di Grillo, nel tentativo di strappare la città al centrosinistra.

“Se ci aspettavamo questo successo? No, direi proprio di no – risponde sicuro Antonio Giacon, candidato del Movimento a Budrio, piccolo comune in provincia di Bologna. Quaratun’anni, impiegato catapultato in politica, forte del suo 20,4% avuto al primo turno, cercherà di ottenere la guida di una città da sempre roccaforte rossa. Levandola di mano al centrosinistra, che in campo ha schierato il giovane Giulio Pierini (46,57%). E nell’impresa potrebbero correre in aiuto il candidato Pdl Pasquale Gianfrancesco, che lunedì non è riuscito a superare il 12%, e quello della lista civica “Noi per Budrio”, Maurizio Mazzanti, fermo al 13,45%. “Il Movimento potrebbero essere un’alternativa” ammette Gianfrancesco.

Intanto il Movimento 5 stelle, che per la prima volta si trova ad affrontare la prova del ballottaggio, si sta preparando a giocare le sue carte migliori. Venerdì 18 alle 21, in chiusura della campagna elettorale, Grillo tornerà nel piazzale della Pace, per tentare di bissare il successo di qualche settimana fa con un ultimo, decisivo comizio. Ma anche lo sfidante ricorrerà ai big: tra una settimana è previsto uno show del comico Gene Gnocchi a sostegno di Bernazzoli.

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