Sir Alex Ferguson, splendido settantenne scozzese tecnico del Manchester United, è noto per essere uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio e un eccellente scopritore di talenti. Durante la sua carriera ha valorizzato giovanotti di belle speranze come Giggs, Scholes, Beckham, Ferdinand, Cristiano Ronaldo, Rooney, Nani ed Hernandez – per citarne solo alcuni – trasformandoli in stelle di grandezza mondiale. Per questo, quando nell’agosto del 2010 ha ingaggiato per ben 9 milioni lo sconosciuto ventenne portoghese Tiago Manuel Dias Correia, detto Bebé, nessuno si è stupito. “E’ l’unico giocatore che abbia mai preso senza averlo prima visto giocare” confessò però all’epoca Sir Alex, sostenendo che il consiglio di acquistarlo fosse arrivato da Carlo Queiroz, tecnico del Portogallo e suo ex assistente sulla panchina del Manchester United.

La storia di Bebé è piuttosto curiosa. Figlio di genitori emigrati da Capo Verde, è cresciuto dalla nonna nelle banlieue di Lisbona fino a che il tribunale dei minori lo affida ad un orfanotrofio, dove comincia a giocare a calcio per strada. Nel 2009, a 19 anni, partecipa ai mondiali di calcio dei senza tetto in Bosnia, con una rappresentativa dell’Associazione Cais, che in Portogallo pubblica il giornale degli homeless. In quella competizione Bebè si distingue con 6 gol in 4 partite e ottiene per l’anno seguente un ingaggio nell’Estrela Amadora, club di terza divisione portoghese. L’estate seguente, il 24 giugno 2010, a seguito del fallimento della squadra, Bebè è acquistato a parametro zero dal Vitoria de Guimaraes, massima serie portoghese, nonostante il giocatore abbia segnato l’anno precedente solo 4 gol in 26 partite di terza divisione.

Bebé disputa però un ottimo precampionato, e la sua clausola di rescissione sale da 3 a 9 milioni, che a sorpresa il Manchester United paga l’11 agosto del 2010. Nemmeno due mesi dopo il suo acquisto da parte del Guimaraes. Bebé, che l’anno prima giocava con gli homeless, è catapultato nell’olimpo del calcio mondiale, a fianco di Giggs e Ronaldo. Il ragazzo è addirittura inserito nella lista dei 25 per la Champions League, dove gioca e segna un gol al debutto. Un sogno. Una bellissima favola di calcio, anche se un po’ strana. Alla fine, quella resterà la sua unica presenza europea, cui ne vanno aggiunte due in campionato e quattro nelle coppe nazionali, spesso da sostituto. Insomma, non gioca mai. A fine anno va in prestito al Besiktas, in Turchia, ma in estate si rompe il crociato e salta metà stagione. Tornato in campo a marzo, è subito messo fuori rosa per aver fatto tardi disobbedendo al coprifuoco societario.

Mentre la sua parabola calcistica sembra destinata all’estinzione, la sua storia è troppo assurda per essere dimenticata. E infatti del suo strano caso ha deciso di occuparsene l’unità speciale anticorruzione alle dipendenze del ministero di Giustizia portoghese, che ha ufficialmente aperto un’inchiesta. Dalle indagini risulta infatti che dei 9 milioni pagati dal Manchester al Guimaraes nel 2010, ben 3,6 milioni, il 40 per cento del totale, siano finiti nelle tasche del suo procuratore Jorge Mendes. Dai bilanci del Guimaraes risulta che la cifra di 3,6 milioni sia stata corrisposta a Mendes per il 10 per cento (900 mila euro) come commissioni per il procuratore, e per il 90 per cento (2,7 milioni) perché il procuratore deteneva il 30 per cento del cartellino del giocatore.

Il problema è che Bebè aveva un altro procuratore, di nome Goncalo Reis, la cui procura era in scadenza nell’estate 2011. E’stato lui a portarlo al Guimaraes, senonché, il 9 agosto 2010, 2 giorni prima del suo passaggio al Manchester United, Bebè invia una lettera a Reis, datata 5 agosto, in cui lo solleva dall’incarico. E nello stesso giorno cede la sua procura a Mendes. Il quale, 2 giorni dopo, ne gestisce il passaggio allo United per 9 milioni (di cui se ne intasca 3,6). Al ministero della Giustizia portoghese non rilasciano dichiarazioni in merito. Di sicuro all’ex procuratore Reis ad aprile è arrivata una convocazione in merito ad un ‘procedimento penale’. Ancora non si sa a carico di chi. E dall’Inghilterra fanno sapere che presto saranno sentiti anche quelli del Manchester United.

A complicare la storia, e a tingere quella che sembrava una bella favola di calcio in una misera storia di denaro e pagamenti sospetti, è che Mendes, il procuratore apparso sulla scena all’improvviso giusto per portarsi a casa un pacco di milioni, non è certo uno qualsiasi. E’ il padre padrone del calcio portoghese. Gestisce la procura di Mourinho, Scolari, Ronaldo, Carvalho, Nani, Quaresma e Falcao, solo per dirne alcuni. E’ poi famoso per riempire le squadre dove vanno i tecnici da lui assistiti di giocatori della sua scuderia. Con Mourinho, per esempio, è successo al Chelsea (Carvalho, Ferreira, Tiago, Maniche e poi Deco e Bosingwa con Scolari) e al Real (Carvalho, Coentrao, Di Maria che raggiungono Ronaldo e Pepe). All’epoca del passaggio di Bebè al Manchester United, in quella squadra Mendez aveva la procura, oltre che alla stella Ronaldo, anche di Nani e Anderson. Fino ad oggi si trattava di affari equivoci e trasferimenti ambigui, ma tutti assolutamente regolari e svolti alla luce del sole. Da oggi in poi chissà.

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