A seguito di un mio accesso agli atti, ho ricevuto dall’Amministatore delegato di Expo 2015 Spa Giuseppe Sala l’elenco delle società subappaltatrici relativamente all’appalto per “la realizzazione degli interventi inerenti alla rimozione delle interferenze presenti nel sito espositivo Expo Milano 2015”, vinto da CMC di Ravenna. Nell’inviarmi l’elenco, l’amministratore delegato mi ricorda che, ai sensi dell’art. 43, comma 2 del d.lgs. n. 267/2000, in quanto Consigliere comunale ottengo accesso agli atti amministrativi e sono tenuto al segreto di ufficio nei casi determinati dalla legge. Sala mi ricorda altresì, che ai sensi dell’art. 15, comma 4 del Regolamento di Organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale del Comune di Milano, l’uso degli atti stessi è limitato all’esercizio dei diritti connessi alla carica ricoperta dall’istante.

La risposta di Sala è ineccepibile per quanto riguarda il potere del Consigliere comunale, né specifica esplicitamente se la mia richiesta in oggetto rientri tra i casi per i quali sono tenuto al segreto d’ufficio. Personalmente credo che, nell’obiettivo di difendere gli appalti Expo dalle infiltrazioni mafiose, non dovrebbe configurarsi alcun”segreto d’ufficio” in materia, ed anzi dovrebbero essere resi pubblici direttamente sui siti della Società Expo 2015 i nomi delle società subappaltanti.

Non dovrebbe esserci alcun bisogno che per conoscere i nomi di tali società debba essere presentata domanda di accesso agli atti, e non dovrebbe esistere alcun vincolo di riservatezza.

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