Altri guai per Pier Silvio Berlusconi: dopo gli sconfortanti dati di bilancio di Mediaset diffusi ieri, con il titolo che ha perso oltre il 12% ed è stato sospeso oggi tocca a Mediobanca ad annunciare il tracollo chiude i primi nove mesi dell’esercizio 2011-2012 con l’utile netto collassato del 75 per cento a 104,9 milioni (rispetto ai 418,9 dello stesso periodo dell’anno precedente).

 Il rampollo del Cavaliere aveva annunciato di approdare nel consiglio di amministrazione del gruppo bancario il 3 maggio scorso e oggi il cda ha comunicato di aver ha cooptato Pier Silvio Berlusconi e Vanessa Laberenne. Con i bilanci depurati dalle perdite, Mediobanca comunica che “si è segnato nei nove mesi un utile lordo rettificato, senza cioè le partecipazioni strategiche e svalutazioni, in crescita del 14% a 523 milioni di euro. Rappresenta il miglior risultato di periodo dall’inizio della crisi finanziaria”. 

Intanto la Guardia di Finanza ha effettuato questa mattina delle perquisizioni nella sede di Mediobanca a Milano nell’ambito dell’inchiesta su Monte dei Paschi. Mediobanca è stata oggetto di una perquisizione come persona (giuridica, ndr) informata dei fatti in relazione a operazioni poste in essere dal gruppo Mps, nelle quali Mediobanca ha ricoperto, insieme ad altre primarie istituzioni internazionali, un ruolo tecnico connesso alla sua ordinaria operatività. 

Tornando al bilancio le perdite sono legate secondo il gruppo per effetto di 404,1 milioni di svalutazioni sul portafoglio titoli e partecipazioni, di cui 135,2 nel terzo trimestre. In particolare – si legge in una nota – tra gennaio e marzo Mediobanca ha svalutato la quota in Telco per 113,3 mln, allineando il valore d’uso di Telecom a 1,5 euro per azione; sui titoli di stato greci sono state effettuate rettifiche per 15,3 milioni, che portano il totale dei 9 mesi a 129,8 milioni.

I ricavi tra luglio 2011 e marzo 2012 sono stabili a 1,53 miliardi di euro, malgrado il dimezzamento del contributo del “principal investing” (Telecom, Generali e Rcs) a 73,1 milioni e grazie al progresso delle attività bancarie, che mostrano ricavi in crescita del 3,9% trainati dalla ripresa del “corporate and investment banking” nell’ultimo trimestre. Il patrimonio netto sale a 6,3 miliardi, dai 6 miliardi di dicembre.

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