Il 27 gennaio 2013 l’attuale Presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta, finirà il suo mandato, alla scadenza dei nove anni prescritti. A palazzo Spada vi è già fermento: si tratta infatti di un componente nominato dal Consiglio di Stato e spetterà quindi a tale organo eleggerne a breve il successore.

La campagna “elettorale” pare sia già in corso da tempo ed i “boatos” fanno prevalentemente due nomi. Il primo è quello del giovane presidente di sezione Luigi  Maruotti , magistrato pare molto apprezzato dall’ex presidente de Lise, ed il secondo è quello del più anziano Giorgio Giovannini.

Quest’ultimo, è balzato agli onori delle cronache per essere stato il presidente che ha deciso su due vicende che hanno interessato la stampa negli ultimi mesi: la stima della casa del Colosseo del suo collega e ministro Filippo Patroni Griffi e l’annullamento della decisione che negava l’invalidità di servizio al collega Carmine Volpe (il quale documentava un’ernia discale dovuta a suo dire al sollevamento dei fascicoli e partecipava, dopo, a maratone per le quali era chiesta la produzione di certificati medici di idoneità agonistica alla corsa).

Quanto al primo fatto, è stato proprio l’ottimo Marco Lillo de Il Fatto Quotidiano ad evidenziare il ruolo della consulenza  liquidata da Giorgio Giovannini  : “decisiva nella causa è stata la “verificazione” disposta dal Consiglio di Stato nel 2004 ed effettuata da due funzionari del ministero delle infrastrutture, Raniero Fabrizi e Filippo Di Giacomo. Entrambi figurano più volte nelle intercettazioni telefoniche del 2008 effettuate dai carabinieri del Ros nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta “cricca” dei Grandi eventi gestiti dalla presidenza del consiglio anche se non sono mai stati indagati. Fabrizi per esempio è stato intercettato mentre presentava il figlio Fabio a un imprenditore che lavorava ai cantieri dei mondiali del nuoto,(…) Mentre Angelo Balducci in una telefonata del 25 settembre 2008 incarica proprio Di Giacomo di chiamare il presidente del Tar Pasquale De Lise per rassicurarlo su una questione che era all’esame di Guido Bertolaso e che stava a cuore al magistrato (…) La “verificazione” di Fabrizi e Di Giacomo comunque stabilisce che l’immobile “risulta ai limiti dell’abitabilità” anche per una serie di carenze nel sistema idrico e nel riscaldamento centralizzato e “richiede interventi di restauro e di risanamento

Nel secondo caso Giorgio Giovannini ha invece presieduto il collegio del Tar Lazio che ha emesso la sentenza in favore del suo collega invalido-maratoneta.
Di tali fatti ho già parlato a proposito dell’elezione di un altro giudice costituzionale, il prof. Giorgio Mattarella , al cui post faccio rinvio. Rispetto a tali circostanze c’è solo da fare un doveroso aggiornamento:  la commissione Mattarella ha nominato il consigliere indagato Carmine Volpe all’ufficio studi (che frutta uno stipendio “extra” di 40.000 euro l’anno, per sei anni) facendo una distinzione tra procedimento penale (in fase di indagine) e processo penale (dopo il rinvio a giudizio) e precisando che il Volpe aveva prodotto comunque documentazione che attestava di non essere indagato, nel settembre 2011. Ciò è curioso, perché non solo a tale data risultava indagato, ma, dopo qualche mese, è stato anche chiesto il rinvio a giudizio. Forse si poteva fare qualche verifica in più.

Se i “boatos” dovessero essere confermati, c’è da augurarsi quindi che questa volta la giustizia amministrativa voglia aspettare che si chiariscano tutti gli aspetti a margine delle vicende penali pendenti  (nelle quali è doveroso dire che Giovannini non risulta coinvolto direttamente, né tantomeno indagato), prima di provvedere a formalizzare le candidature le elezioni. Così gli elettori avranno un elemento in più: potranno valutare la capacità dei candidati giudici costituzionali di verificare la correttezza delle perizie.

Articolo Precedente

“Ecco i legami tra Valter Lavitola e l’ambasciatore Curcio a Panama”

next
Articolo Successivo

Traghetti, a che punto siamo con la sicurezza?

next