“A differenza della politica americana, in Italia i partiti considerano Internet solo come uno strumento, una componente aggiuntiva e non un mondo con il quale bisogna connettersi”. È il giudizio di Stefano Rodotà, giurista e promotore di una campagna per la diffusione della Rete. Nel keynote speech tenuto al Festival del giornalismo di Perugia, Rodotà ha sottolineato come i blog e i social network abbiano prodotto cambiamenti anche nel tradizionale modo di manifestare in piazza: “In questo modo le forme di protesta sono state rese più agevoli”. Le grandi organizzazioni, quali partiti e sindacati, hanno quindi perso questo monopolio ed è “un cambiamento straordinario”. Il noto giurista parla anche del fenomeno Grillo: “Ci sono anche movimenti che usano la rete meglio e sono più democratici di quello. Lui non è la conferma del populismo che passa attraverso la rete, ma la sottolineatura che la rete può produrre anche questo”  di Francesca Martelli

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Santoro: ‘Rai agli autori, non alla politica’

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