L’altro giorno ascoltavo casualmente alla radio una trasmissione economica. C’era un esperto che dava consigli sulle azioni: quali acquistare, quali vendere, quali tenersi strette.

Telefonavano degli ascoltatori. C’era da rabbrividire. C’era chi aveva Impregilo, c’era chi aveva Finmeccanica, e si preoccupavano solo che i loro titoli potessero migliorare la propria resa. Sembrava una recita surreale. Possibile che non si preoccupassero invece queste persone del perché un titolo migliorava la propria performance, e davvero volevano essere complici di questa eventuale crescita?

Impregilo: da Google “quotata alla Borsa Italiana, è uno dei principali player a livello mondiale nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali”. Guardatevi le opere realizzate da Impregilo e quelle in corso di realizzazione. Da rabbrividire. Dalle autostrade italiane alle grandi dighe finanziate dalla Banca Mondiale.

Finmeccanica: da Google “Holding italiana nei settori dell’aeronautica, dell’elicotteristica, dello spazio e della difesa”. Da Wikipedia: “Finmeccanica è attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi missilistici, siluri, artiglieria navale e veicoli corazzati tramite le sue controllate WASS, Oto Melara e la joint venture MBDA (Bae System 37,5%, EADS 37,5% e Finmeccanica 25%)”.

Capisco che il meccanismo azionario sembri così asettico: compro Il Sole 24 Ore e vedo chi sale e chi scende e mi decido di conseguenza a comprare o a vendere. Ma la borsa non è quello che si dice “un gioco”. Dietro ci sono opere come la Pedementana Lombarda, o la Tangenziale est di Milano, che trasformeranno per sempre il territorio; ci sono aerei da combattimento che porteranno la morte; oppure, più semplicemente, ci sono i licenziamenti di personale per razionalizzare la produzione e migliorare le rese.

E pensarlo tutto questo prima di mettere mano al portafoglio? Domandarsi dove vanno i nostri investimenti? No, eh, meglio fare come le scimmiette. “Ecco com’è che va il mondo”.

 

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