Da parco pubblico a parcheggio privato. Succede a Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini, dove giovedì 26 aprile alle ore 21 il consiglio comunale, che accoglie i provvedimenti della giunta targata Pdl, voterà la conversione definitiva del parco situato tra via Andrea Costa e via Ravenna in un enorme parcheggio per i clienti degli alberghi limitrofi che ne acquisteranno gli stalli.

Uno scempio ambientale che ha già visto mietere le prime “vittime”, quando pochi giorni fa alcuni alberi, degli oltre 8 ettari del parco, sono stati abbattuti dalle ruspe inviate dal Comune. Per scongiurare l’atto finale della decisione, che pare inappellabile, presa dall’amministrazione retta dal sindaco Enzo Ceccarelli, l’associazione No al parcheggio in Via Andrea Costa ha organizzato una fiaccolata pacifica che porterà i partecipanti da via Andrea Costa alla sala del Consiglio Comunale, in piazza del Popolo 1 a Bellaria.

“È uno dei pochissimi parchi rimasti nel comune, mai troppo valorizzato, anzi mal gestito e rimasto in condizioni non ottimali”, spiega Laura Donati dell’Associazione No al Parcheggio, “Il fatto che sia stato lasciato così è proprio una delle scuse che l’amministrazione comunale di destra ha portato a suo argomento per giustificare l’abbattimento di almeno un quarto (per il momento) dell’area verde. Invece che riqualificarlo, copriamolo di cemento per favorire gli interessi di una categoria”.

“Del resto non ci si può aspettare una grande lungimiranza da un sindaco il cui primo atto è stato quello di eliminare una pista ciclabile per rendere a doppio senso una strada che era stata appena riqualificata e resa a senso unico”, conclude Donati, “infiggendo sulla via ogni cento metri una selva di cartelli incomprensibili per segnalare che la strada è troppo stretta, che ci sono alberi in banchina, che bisogna andare piano”.

Una protesta che propone un ragionamento a largo raggio che va ben oltre il mantenimento del verde pubblico e che, richiamando involontariamente una chiacchierata delibera delle giunta regionale dell’Emilia Romagna, prova a suggerire uno sviluppo differente per il turismo di Bellaria: “In un paese che si regge su un turismo da anni cinquanta, con alberghi in parte fatiscenti che offrono prezzi bassissimi e una qualità che si può immaginare, spiagge sostanzialmente inaccessibili ai cittadini da aprile a settembre, coloro che vivono e lavorano grazie al mare non sono in grado di guardare oltre al proprio naso”, spiega Donati, “Il sindaco, albergatore pure lui, ritiene che la risposta al fatto che non ci siano parcheggi durante 3 mesi l’anno sia eliminare un parco pubblico, ma non c’è una minima comprensione del fatto che con 90 euro e la formula “albergo 3 stelle, pensione completa, ombrellone, spendere pochissimo” chiunque può prendere un aereo per andare in una qualche città europea. Perché le città che hanno più successo dal punto di vista turistico e che hanno avuto il maggior incremento di presenze sono quelle che hanno sì una qualche attrattiva paesaggistica, ma nelle quali anche i residenti vivono bene”.

Oltretutto tra i consiglieri d’opposizione c’è chi ricorda come l’iter legislativo del passaggio da parco a parcheggio sia stato pieno di strane coincidenze: “L’attuale Parco di via Andrea Costa, infatti, è passato sotto la proprietà del Comune con un atto degli anni Settanta che stabiliva a chiare lettere come l’area sarebbe stata destinata a “verde pubblico”, spiega il consigliere del Pd, Nicolò Morelli, “La stessa destinazione è indicata anche dal Piano Regolatore, il quale fra gli usi previsti non cita certo un parcheggio di tal fatta. Eppure il centrodestra che in campagna elettorale sosteneva la necessità di porre l’attenzione ai polmoni verdi della città, ora intende fare un parcheggio al posto di un parco. Ma perché tanta fretta? Per quali ragioni l’Amministrazione non ha voluto cercare con calma altre soluzioni?”

“Occorre prendere in considerazione l’avviso pubblico esplorativo per la ricerca di soggetti privati interessati all’opera. L’avviso è stato firmato dal dirigente comunale il 21 febbraio scorso, e le domande sarebbero dovute pervenire entro il 7 marzo, cioè all’interno di un arco di tempo di soli 13 giorni lavorativi. Un po’ poco, se pensiamo che in questa manciata di giorni i privati avrebbero dovuto prendere conoscenza del bando, contattare i loro tecnici, e presentare un progetto.  Anche qui qualcosa non torna, e la domanda torna ad essere sempre la stessa: perché tanta fretta? In situazioni normali sarebbe interesse di un’Amministrazione auspicare la maggior partecipazione possibile a questo tipo di procedure, in modo tale da valutare al meglio un alto numero  di proposte nell’interesse pubblico, e verificare quale progetto  conviene più al Comune”.

Insomma, il consigliere d’opposizione del Pd paventa possibili paure della maggioranza a qualche ipotesi di concorrenza nell’assegnazione del bando, tanto che quest’ultimo pare essere stato “un concentrato di acrobazie, in quanto presenta fin troppe divergenze rispetto ai probabili termini di accordo fra le parti. Mentre l’avviso iniziale parlava semplicemente della possibilità per i privati di pubblicizzare il proprio nome, l’accordo prevederà l’uso esclusivo del parcheggio per quattro mesi l’anno, con un vantaggio per i privati molto più elevato di quello espresso nell’avviso iniziale”.

“Ora che probabilmente il progetto non potrà entrare in funzione in tempo per la prossima estate”, conclude Morelli, “spero che l’Amministrazione faccia un passo indietro per il bene della città, annulli il progetto e trovi altre soluzioni, all’insegna della condivisione con i cittadini, del decoro urbano e della salvaguardia del verde”.

Per ogni informazione sulla fiaccolata di protesta di giovedì 26 aprile: https://www.facebook.com/groups/parco.andrea.costa/314381865302134/?ref=notif&notif_t=group_activity#!/groups/parco.andrea.costa/ – 3345767578

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