Secondo una recente ricerca il 77% degli americani sarebbe disposto a rinunciare al cioccolato pur di mantenere l’accesso ad internet.

Il web è considerato una vera e propria priorità negli Stati Uniti, tanto che, sempre secondo i dati rivelati dallo studio, il 73% del campione rinuncerebbe all’alcol e il 69% al caffè pur di conservare la connessione internet.

E in Italia? Per molti la risposta è scontata: internet ha acquisito nelle nostre vite quotidiane un ruolo fondamentale: ci permette di stare in contatto con i nostri familiari, di essere informati su temi che ci interessano o di comprare un biglietto del treno senza uscire di casa.

Sono tanti gli italiani che hanno accesso a internet, nel mese di febbraio 27,7 milioni di persone si sono connesse almeno una volta, il 9,2% in più rispetto all’anno precedente (dato Audiweb).

Ma i dati ci dicono anche un’altra cosa: l’accesso alla Rete in Italia non è ancora alla portata di tutti.

E’ un tema chiave: internet non è solo uno strumento di crescita culturale, personale e sociale, ma anche un formidabile elemento di sviluppo economico.

In uno scenario generale che cresce dello “zero-virgola” il web cresce al 10 per cento. Nel 2010, infatti, internet ha dato un contributo all’economia italiana pari a 31,5 miliardi di euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del 9,4%.

E’ quindi dare a tutti la possibilità di accedere alla Rete. Come? E’ necessario superare due limiti.

C’è un limite tecnologico, perché l’infrastruttura non raggiunge ancora tutti i luoghi del nostro paese, anche a causa delle particolari condizioni geografiche e demografiche.

Per questo è importante avviare una riflessione che ci porti a garantire che il web sia considerato un vero e proprio diritto universale.

Per ottenere questo obiettivo l’accesso universale alla Rete deve essere inserito nella Costituzione, perché anche la legge fondamentale dello Stato riconosca l’importanza che tutti – anche e soprattutto nelle aree più periferiche – possano avere accesso a uno strumento che oggi ha un’importanza vitale.

Per questo alla Provincia di Roma abbiamo lavorato tanto per garantire l’accesso al web creando Provincia Wi-Fi, la rete pubblica per l’accesso gratuito al web più grande d’Europa. Ma di questo vi parlerò un’altra volta, torniamo alle barriere che impediscono a tutti di usare la Rete .

Il secondo limite è di tipo culturale, sono ancora tante le persone che non sono in grado di utilizzare il computer. Spesso sono proprio quelli che potrebbero beneficiarne di più.

Pensiamo agli anziani che magari hanno problemi di mobilità o difficoltà a raggiungere i loro familiari lontani.

Per questa ragione alla Provincia di Roma abbiamo avviato il progetto Teo (Terza Età Online), per insegnare ad usare internet agli anziani.

A formare i loro nonni saranno i ragazzi delle scuole, che diventano tutor in mini lezioni che avranno come obiettivo insegnare agli anziani come ricercare sul web i servizi online della Pubblica Amministrazione, l’orario di un treno o di uno spettacolo o in che modo aprire un account di posta elettronica.

Quando gli anziani avranno  finito il corso a scuola e acquisito le competenze informatiche, potranno poi diventare ‘Volontari della Conoscenza’ e aiutare a loro volta altri coetanei a utilizzare i servizi online.

E’ un piccolo passo ma la velocità e l’entusiasmo con cui le persone imparano e diventano a loro volta insegnanti ci dà l’impressione di essere sulla strada giusta.

Con questo articolo inauguro il mio blog su ilfattoquotidiano.it. Sarò contento di leggere i tuoi commenti e ti ringrazio per gli stimoli e le idee che vorrai portare.

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