Sono tutte carine, perché devono stare “a contatto col pubblico”. Quasi tutte giovani, perché “il pubblico” le preferisce così. Sono commesse a La Rinascente e il loro compito è vendere la merce esposta. Non se stesse.

Eppure devono sottostare all’obbligo di appuntarsi sul petto (leggi: tette) una spilla che reca incisa la seguente simpatica battuta: “Averla è facile. Chiedimi come”. A protestare sono state le dipendenti della sede di Firenze: i clienti fanno battute pesanti. Noi siamo costrette a sorridere compiacenti. Questo ci offende, ci umilia, ci mette in imbarazzo. A concepire la simpatica campagna di Fidelizzazione del Cliente è stata una donna: niente di ambiguo, per carità, quella che il cliente (maschile-universale, se è donna non conta) dovrebbe acquisire è una tesserina, una membership.

Eva usa Eva, come se per conquistare un mercato, non si potesse che passare da lì, dal suo corpo, dal messaggio subliminale di disponibilità a “darla”. In una moderna versione del Paradiso Terrestre, l’istigazione a consumare il frutto proibito sarebbe certamente passata per il sesso degli angeli, anzi delle angelesse.

Il Fatto Quotidiano 20 Aprile 2012

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