Abbiamo messo a confronto le immagini relative agli incidenti capitati in campo ai giocatori Piermario Morosini, deceduto per un attacco cardiaco il 14 aprile 2012 durante la partita Pescara-Livorno e Fabrice Muamba, colpito da un infarto il 17 marzo 2012 durante Tottenham-Bolton e ancora vivo. Dopo il malore, al giocatore della Premier League si avvicina un solo paramedico. Comprende subito che si tratta di un arresto cardiaco e lo comunica via radio a bordocampo. Subito sul campo arriva una squadra composta da rianimatori e barellerei. Viene utilizzato il defibrillatore. A Pescara invece regna la confusione: qualcuno gli pratica un massaggio cardiaco ma c’è traccia di defibrillatore. A Londra passano 4 minuti e 40 secondi e Muamba viene caricato sulla barella e portato a mano all’interno dello stadio. A Pescara il mezzo arriva dopo 3 minuti e 42 secondi. Nonostante sull’ambulanza ci fosse un defibrillatore, a quanto parte nessuno lo ha utilizzato. Dopo 6 minuti e 24 secondi il furgone abbandona lo stadio. Muamba si salva: potrà ritornare in campo. E Morosini si poteva salvare?
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione