“Non faccio parte del cerchio magico perché non esiste”. L’ex capogruppo alla Camera della Lega Marco Reguzzoni prima di entrare in via Bellerio a Milano (sede del partito) per il consiglio federale si ferma con i cronisti. Sul rapporto poco idilliaco con Roberto Maroni, probabile candidato alla guida del partito dopo Bossi, dice: “Non mi sento nel mirino. I fatti del 95 per me sono ormai passati” (riferendosi al ribaltone) e sull’espulsione di Rosi Mauro avverte: “Non so cosa voterò”. La senatrice del Carroccio arriva a sorpresa poco più tardi, ma svia i tanti giornalisti presenti di Francesca Martelli

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Il Padano e quel guscio (rotto) di tartaruga

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Riforme, testo ddl: diminuirà il numero dei parlamentari e ci sarà la sfiducia costruttiva

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