Il Fatto Quotidiano, ha scoperto che il neo cardinale genovese, Domenico Calcagno, già vescovo di Savona, ha una passione antica e nemmeno segreta: le armi d’antiquariato e ne acquista anche! Se lo può permettere visto che è il capo del Patrimonio della santa Sede. Le colleziona, le ripara, le mette in uso e, cosa eccelsa, le usa pure «al poligono di tiro». Dunque ha un abbonamento, cuffie, occhiali e sagome da mirare e colpire. Chissà di chi hanno la forma e la foto le sagome a cui spara il cardinale! Spari eminentissimi, chissà! Il cardinale di Santa Romana Chiesa, Domenico Calcagno possiede, rigorosamente in elenco alfabetico):

1.       Carabina Beretta calibro 22 per uso sportivo («con relative munizioni»[sic! sic!])

2.       Carabina di precisione Remington 7400

3.       Doppietta da caccia calibro 12

4.       Fucile cal. 12 marca Beretta

5.       Fucile Faet Carcano (simile a quello che avrebbe ammazzato Kennedy)

6.       Fucile marca Breda modello Argus

7.       Fucile Nagant di fabbricazione russa

8.       Fucile sovrapposto a 2 canne cal. 12 marca Franchi

9.       Fucile sovrapposto cal. 12 marca Gamba

10.    Fucile turco Hatsan

11.    Moschetto mod 31 marca Schmidt

12.  Pistola Smith & Wesson 357 Magnum

(ispettore Callaghan o Stursky & Hutch)

Omaggio agli strumenti di morte e guerra che Giovanni XXIII non esitò a definire «alienum a ratione», cioè «roba da matti». In un tempo di fame, mentre semplici preti non sanno come fare per aiutare le sempre  più crescenti famiglie e persone singole che non hanno da mangiare e non hanno lavoro perché il governo amico di Mariong I sta perfezionanda una legge per licenziare meglio i già licenziati, il cardinale compra armi di antiquariato. Armi, non quadri! Armi.

Io so che il cardinale di oggi è figlio di altri cardinale di ieri. Di cui ne ricordo due. Tale cardinal Giuseppuccio Siri, vescovo di Genova, che durante l’estate andava a Peveragno nella Granda Provincia di Cuneo, dove passava il tempo ad esercitarsi con la pistola. L’unico problema che aveva – diceva – era «il rinculo perché mi indolenzisce la mano». A noi, attoniti seminaristi dell’epoca, diceva: «così se enyra un ladro in casa lo freddo prima che se ne accorga».

L’altro cardinale di riferimento è il cardinal Tarcisio Bertone (Tarci per gli intimi) che invece Il 20 luglio 2004 negli stabilimenti Fincantieri di Riva Trigoso (Sestri Levante, Genova), presenzia e benedice il varo della prima portaerei italiana «Cavour», vero gioiello militare capace di operazioni a lungo raggio: cioè con minori costi può portare la morte più velocemente. Nei mesi scorsi anche l’ex cardinale di Varsavia, il card. Jóseph Glemp si fa fotografare con un bazooka a lunga gittata, mentre lo tiene in mano prendendo la mira. Cardinali! Esempi e modello fino all’effusione del sangue. Se fossi il papa,  risusciterei il Marchese del Grillo-Alberto Sordi che almeno faceva ridere e portava il buon umore nei tetri poco sacri palazzi non apostolici.

Posso capire che il cardinale abbia un innocente hobby, ma santo iddio, porprio le armi doveva scegliere? Capisco che per lui è meno grave avere l’hobby per le armi che avere quello di essere gay, come alcuni suoi eminenti confratelli e subalterni; capisco tutto a questo mondo, ma l’eminenza la mattina prima di andare a celebrare Messa, passi dallo studio ad accarezzare le sue creature, per favore, questo no! In Nome di Cristo Amen! Povero Cristo! Ecco perché la targa della Città del Vaticano è «SCV»! «SCristo Vedesse», oggi si crocifiggerebbe da solo e in fretta.

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