Le inchieste della magistratura continuano ad alzare polveroni sulla gestione dei soldi pubblici da parte dei politici e questi ultimi corrono ai ripari per non perdere ulteriore credibilità agli occhi degli elettori. Nella giornata di oggi, infatti, Partito democratico, Popolo della Libertà e Unione di Centro hanno accelerato con decisione sul tema delle nuove norme che regolino il flusso di soldi pubblici che entrano nelle case dei movimenti politici. Come? Con un fitto scambio di telefonate fra i rispettivi leader. Angelino Alfano (Pdl), Pier Luigi Bersani (Pd) e Pier Ferdinando Casini (Udc), del resto, hanno dato incarico ai loro rappresentanti di predisporre, entro mercoledì, alcune prime norme urgenti per il controllo e la trasparenza del finanziamento ai partiti. Un dialogo i cui effetti sono stati riportati in una nota ufficiale dell’ufficio stampa del Pdl, nella quale si legge che “nella giornata di giovedì le norme potranno essere presentate alle altre forze parlamentari per una comune valutazione. Negli stessi giorni – prosegue la nota – si verificherà il percorso di approvazione più efficace e rapido”.

Il conto alla rovescia, quindi, è già partito, con l’accelerata impressa oggi dai segretari di Pdl, Pd e Udc che ha suscitato commenti positivi e unanimi. “La decisione di varare con rapidità nuove norme per la trasparenza dei bilanci dei partiti è più che opportuna – è stato il parere di Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, rispettivamente capigruppo Pdl a Palazzo Madama e Montecitorio – A tal fine il Pdl proporrà di procedere in commissione in sede legislativa, per garantire tempi rapidi sia alla Camera che al Senato. Siamo certi che gli altri gruppi aderiranno alla proposta che avanzeremo nelle competenti sedi parlamentari”. Simile il parere del sindaco di Roma Gianni Alemanno, il quale su Twitter ha scritto che “serve una legge più restrittiva sul finanziamento dei partiti per controllare in modo trasparente i bilanci. Una norma è indispensabile”.

Dello stesso parere anche Pier Ferdinando Casini: “Noi crediamo che la democrazia viva anche attraverso l’azione dei partiti – ha scritto il leader dell’Udc sul suo profilo Facebook- : riformiamoli subito e rendiamo la loro vita chiara e trasparente. Pubblicizzare i contributi privati anche sotto la soglia attualmente prevista, regole interne democratiche e controllo della Corte dei Conti. Queste le nostre idee al tavolo con Alfano e Bersani”.

Una proposta subito recepita da Anna Finocchiaro, presidente dei senatori dei democratici, secondo cui ”per quel che riguarda i finanziamenti dei partiti, il Pd è da subito disponibile a trovare la via più rapida per approvare norme per una riforma organica del sistema”. Sulla stessa linea d’onda il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd), che sul suo profilo Facebook ha sottolineato la necessità di un cambio di rotta netto. “A scacchi, quando a un giocatore resta pochissimo tempo per fare la sua mossa, si dice Zeitnot – ha detto il presidente toscano – Anche la politica italiana è finita in Zeitnot. Tempo scaduto: o si riforma in fretta o sarà scacco matto, travolta dal discredito. Il Pd – ha aggiunto Rossi – deve impegnarsi con la massima determinazione per riformare la politica: si riducano i rimborsi per le spese elettorali, si creino regole per colpire senza timori i corrotti e coloro che non le rispettano, allondanandoli immediatamente dalle istituzioni e da ogni incarico”.

Non è mancato l’appoggio dell’Italia dei Valori, con il leader Antonio Di Pietro ad assicurare che ”l’Idv, che sta già avviando la raccolta delle firme per i referendum e la legge d’iniziativa popolare per l’abrogazione dei rimborsi elettorali, è pronta a dare il proprio contributo e appoggio ad ogni iniziativa che vada sostanzialmente nella stessa direzione”. Per l’ex pm, del resto, “non c’è tempo da perdere, per questo – ha aggiunto – siamo disponibili anche ad una soluzione immediata che porti ad una buona legge come riproposto, oggi, da alcune forze politiche”.

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