Una manifestazione anti-islamica dell'English Defense League

Dovevano essere un migliaio, ma alla fine erano appena 150, forse meno. Il mega raduno dell’estrema destra organizzato dall’English defence league (Edl), partito estremista inglese, si è rivelato un vero e proprio flop, con buona pace dei suoi organizzatori. A riempire le strade di Aarhus, la città danese scelta per il raduno, sono stati invece i manifestanti antifascisti, circa 4mila, venuti da tutta la Danimarca ma non solo. Fallisce così per il momento, l’obiettivo di creare un movimento paneuropeo anti-islamista, almeno per ora.

Nelle intenzioni dei suoi organizzatori avrebbe dovuto essere l’occasione perfetta di mettere insieme idee e uomini da tutta Europa per studiare una nuova strategia per combattere “l’espansione dell’Islam e della cultura musulmana nel Vecchio continente”. Sì perché proprio l’anti-islamismo è il cuore pulsante dell’Edl, nato nel 2009 in Inghilterra con l’unico obiettivo chiaro di opporsi alla diffusione dell’Islam, la legge della Sharia e l’estremismo islamico. Il resto dell’orientamento politico dell’Edl è ancora in fase di discussione, ma del tutto secondario. Sta di fatto che il movimento ha fatto adepti in giro per l’Europa, anche se ad oggi parliamo di poche migliaia di persone.

A dire il vero è la seconda volta che l’Edl cerca di organizzare un raduno europeo. L’ultima volta è stato nell’ottobre 2010 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. In quella occasione è finita male, o meglio a botte, e a prenderle sono stati proprio i partecipanti del raduno, picchiati dai tifosi della squadra di calcio dell’Ajax di ispirazione antifascista. Questa volta sono anche riuscite un po’ a darle, visto che ieri non sono mancati gli scontri, con qualche lancio di sassi e bottiglie tra estrema destra e antifascisti. Gli arresti sono stati 80, secondo quanto riporta la polizia danese.

Presente al raduno il leader dell’Edl, Tommy Robinson, insieme al cugino Kevin Carroll, entrambi con una T-shirt cn scritto “Edl odia nazisti e islamisti”. Presente anche Anders Gravers di “Stop Islamisation of Europe”, un altro pezzo da novanta del fronte anti Islam d’Europa. Per il resto i partecipanti sono arrivati principalmente dal Nord Europa, Paesi come Danimarca, Norvegia e Germania.

La triste coincidenza che non ha fatto di certo una buona pubblicità al raduno ma al contrario deve aver galvanizzato il fronte contrario, è data dal fatto che tra poche settimane inizierà il processo ad Anders Behring Breivik, il 33enne che ha ucciso 77 persone, in maggior parte giovanissimi, otto mesi fa in Norvegia proprio in nome della lotta all’islam e al socialismo. I sostenitori dell’estrema destra arrivati da Oslo si sono dissociati da quanto fatto da Breivik ma hanno ammesso di condividerne la paura nei confronti dell’Islam.

“La cosa più importante non erano i numeri del corteo ma dare un segnale”, hanno commentato gli organizzatori, cercando di giustificare l’evidente flop. Sarà per la prossima volta.

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