Salta il volo della compagnia aerea Air Vallee Parma-Roma e per il piccolo aeroporto emiliano potrebbe sfumare, praticamente alla nascita, una delle rotte su cui più aveva puntato. Già da ieri infatti non è più possibile prenotare il volo che dal lunedì al venerdì, con una andata e un ritorno avrebbe dovuto collegare con Fiumicino. Dagli uffici dello scalo ammettono: “Pochissimi passeggeri, non si può volare in queste condizioni”, mentre sul sito da ieri il volo per la capitale viene segnalato come cancellato. Le altre rotte, per Catania, ma anche per Torino, sono invece ancora operative. Ma la preoccupazione è tanta. “”Non c’erano passeggeri e personalmente posso capire. I voli erano vuoti perché la compagnia non aveva ancora ottenuto il codesharing con Alitalia (una sorta di cooperazione che permette, per esempio, di incastrare gli orari per le coincidenze, ndr)”, spiega a ilfattoquotidiano.it Guido Dalla Rosa Prati, presidente di Sogeap la società, a maggioranza privata, che gestisce il Giuseppe Verdi.

Michele Costantino, il petroliere genovese amministratore delegato della Air Vallee holding (a cui fa capo l’omonima compagnia), getta acqua sul fuoco. “Faremo conferenza stampa il 4 aprile per spiegare la situazione. Noi facciamo almeno 10 rotazioni in più di quelle previste e inoltre Roma non rientrava nel nostro contratto. Quello è un volo che per il 90 % vive di prosecuzioni per altre destinazioni e funziona solo se c’è il codesharing con Alitalia. Se no – spiega Costantino – si fa un bagno di sangue a livello economico con due o tre passeggeri su ogni  aereo”. Da Parma però, anche se non mettono in croce Air Vallee per la sospensione del volo su Roma, chiedono garanzie. Su tutte, quelle sul volo per Catania, una rotta che funziona, ma per la quale servono aerei più grandi: “Immagino che arriverà presto una macchina più adeguata rispetto agli attuali aerei a 30 posti”, dice il presidente dell’aeroporto Prati.

Ma chi è questa compagnia aerea sbarcata in Emilia Romagna con grandi annunci, trasferendo addirittura la propria sede legale nella città? Air Vallee, il vettore aereo nato nel 1987 ad Aosta, ha iniziato da fine 2011 la collaborazione con il Giuseppe Verdi di Parma, dopo l’abbandono dello scalo aeroportuale da parte di WindJet a novembre. La compagnia, valdostana di nascita, nonostante la sospensione di Fiumicino, continua a operare dallo scalo emiliano una tratta per Catania, e già ha messo in vendita per la primavera voli per Bucarest, Bruxelles, Parigi. Nel frattempo stringe accordi ancora in queste settimane per l’attivazione di nuove rotte anche da altre città d’Italia. Il risultato è che da maggio a ottobre dovrebbe fare fronte a 86 voli a settimana. Dovrebbe, visto che non tutto sembra filare liscio anche per altre rotte. Sia la capitale rumena che quella francese sarebbero dovute essere raggiungibili da Parma dal 31 marzo, ma sulla pagina delle prenotazioni di Air Vallee si viene rimandati rispettivamente al 29 aprile e al 1 giugno. Anche il volo Torino-Iasi (sempre in Romania), annunciato per il 31 marzo nei banner del sito web non è prenotabile (mentre scriviamo, ndr) fino al 26 aprile

Senza contare che la compagnia ha soltanto due aerei di proprietà, da 30 posti. Paradossalmente ha ottenuto linee, ma per poterle rendere operative deve ancora portare a casa gli aerei. A noleggio, probabilmente, ma per ora non ci sono. La compagnia minimizza e annuncia collegamenti  da Pescara per Bucarest e Mostar (e ritorno). Poi c’è il sud Italia. Proprio in queste settimane da Foggia è sul tavolo una possibile apertura di voli quotidiani andata e ritorno per Torino e Milano. “È stato definito un accordo con le istituzioni locali per iniziare l’operatività a partire dal mese di aprile; a questo proposito – spiega Massimo Marguati, amministratore delegato della compagnia al fattoquotidiano.it– la Regione ha stanziato la somma di € 1.000.000,00 che dovrebbe garantire il break even operativo, che è la condizione essenziale posta dalla nostra società per garantire l’operatività nel tempo”.

La domanda che sorge spontanea è: per tutte queste rotte quali e quanti aerei ha a disposizione Air Vallee? Qualche mese fa, il 18 novembre 2011, Michele Costantino, alla stampa pugliese interessata alla questione dei voli su Foggia, illustrava le macchine a disposizione: “Nella nostra flotta abbiamo aerei Embraer da 50, 76, 98 e 115 posti, più un Md 83 da 166 posti. Saremmo pronti a mettere su Foggia la macchina più grande non appena ci accorgessimo che il mercato regge. Ma prima vediamo come rispondono i passeggeri”.

Pochi giorni prima, il 7 novembre, al suo arrivo a Parma, in un comunicato ufficiale congiunto della compagnia aerea e della Sogeap, la società proprietaria dello scalo, Costantino aveva promesso che al Giuseppe Verdi sono in arrivo tre nuovi gioiellini, tre Embraer E Jet: “Air Vallee è lieta di annunciare la sua decisione strategica di dare il via ai propri progetti di espansione scegliendo come base l’aeroporto di Parma per i suoi nuovi aeromobili. Non è stata una decisione presa alla leggera e l’investimento per i nuovi aeromobili che faranno base a Parma sarà significativo e valutato per eccesso intorno ai 90 milioni di dollari”. Ma questi Embraer a Parma, fino a oggi 30 marzo, non li ha visti nessuno.

Lo scorso 13 gennaio 2012 un comunicato stampa della divisione rumena di Air Vallee annunciava l’apertura prossima di un volo Firenze-Bucarest. Nello stesso comunicato sono elencati gli aerei della flotta: “Tre aeromobili Dornier 328 Jet, un aereo Md83 e due Fokker 100”. Al momento, a vedere il sito internet della compagnia, l’operatore valdostano è proprietario solo di due aeromobili Dornier da 30 posti l’uno (più un minuscolo aereo da neppure 10 posti che fa servizio di aerotaxi). Sul sito web compare in verità anche un’altra macchina: un Boeing 737, cui la compagnia non fa mai cenno nella risposta ai nostri quesiti e non è chiaro perché sia sul sito.

La prima risposta ufficiale della compagnia a questi elenchi un po’ discordanti arriva il 23 febbraio scorso. A ilfattoquotidiano.it, Massimo Marguati risponde: “Attualmente la compagnia sta volando con tre tipi di aeromobili: due Dornier 328jet, Embraer (non è specificato quanti, ndr) e Md 83. Ha però definito contratto anche per la disponibilità di Fokker 100 ed è in trattativa quasi chiusa con Embraer per l’acquisto o il lease di altri aeromobili Embraer. Una flotta – conclude Marguati – pertanto assolutamente adeguata all’operativo previsto”.

Il 9 marzo arriva la precisazione via telefono di Michele Costantino: “Abbiamo a disposizione un Embraer, due Dornier, ma un terzo dovrebbe arrivare a breve (ma non era già pubblicizzato il 13 gennaio? Ndr) e un Md 83. Abbiamo inoltre un Fokker 100 e dovremmo chiudere la trattativa per un Atr72-500”. Di proprietà o in affitto? Per Costantino la distinzione non è fondamentale, gli aerei a disposizione di una compagnia possono essere anche tutti in leasing. Del resto la cosa viene confermata a ilfattoquotidiano.it anche dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Il mistero dei paradisi fiscali. Nelle scorse settimane inoltre un piccolo enigma ha avuto come protagonista la Air Vallee holding di Costantino. L’assessorato al turismo della Regione autonoma della Val d’Aosta, l’8 febbraio ha inviato alla società una richiesta di chiarimenti riguardo alla sua compagine azionaria. “Questa amministrazione è venuta a conoscenza di alcune modificazioni dell’assetto societario di Air Vallee holding srl – si legge nel documento della regione – In precedenza le azioni della holding (50 mila euro di capitale sociale) erano detenute per il 20 % da Black Oils S.p.a, per il 20 % della Av Oils limited (Gran Bretagna) e per il restante 60 % dall’avvocato Carretto di Genova”.

Da settembre 2011, scrive ancora il foglio dell’ente autonomo, qualcosa cambia. La Av Oils limited acquisisce il 60 % delle azioni dell’avvocato genovese e diventa proprietaria così dell’80 % di Air Vallee. Il capitale sociale di questa società, si legge ancora nel documento, “pari a 10 mila sterline inglesi, risulta detenuto (…) dalle seguenti società: la Offshore Capital Managenment Corporation (Panama) e la Lloyds Andrews (nominees) Ltd (Isole Vergini)”.

“Pertanto ad oggi – conclude il foglio della regione che chiede chiarimenti – il controllo di Air Vallee holding Spa, che controlla Air Vallee Spa, società che a sua volta controlla AVDA spa, è riconducibile a non meglio note società di oltreoceano”. Perché la regione Val d’Aosta è preoccupata? Perché Air Vallee controlla il 51% dell’AVDA, cioè l’aeroporto aostano. L’altro 49% è in mano proprio all’ente pubblico.

Air Vallee, interpellata da ilfattoquotidiano.it anche su questo, replica: “Per quanto riguarda gli azionisti di Air Vallee gli stessi sono facilmente individuabili con una visura camerale e sono tutti soggetti comunitari”. È vero. Secondo visura camerale da noi eseguita Av oils limited è un soggetto comunitario e quanto scritto nel documento della Regione Val d’Aosta riguardava il solo momento della costituzione della società.

Tuttavia, secondo l’Annual return (una specie di dichiarazione finanziaria annuale inglese) datato 13 gennaio 2012, a spartirsi le quote di Av oils limited sarebbero 4 azionisti. E in quel documento, in mano a ilfattquotidiano.it le due società offshore, sebbene al 25 % ciascuna, risultano ancora parte dell’azionariato di Av oils limited almeno fino all’inizio del 2011. “Assolutamente non è così, probabilmente non c’è stata ancora una trascrizione in Camera di Commercio inglese dei passaggi fatti”, si difende Michele Costantino, che però a ilfattoquotidiano.it in tre diverse conversazioni telefoniche non rivela dice quale sia al momento la composizione della società.

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