Immaginiamo una scatola (black box) contenente un algoritmo che analizza le parole più ricercate su google momento per momento e di conseguenza compra e vende azioni nell’arco di un secondo senza nessun intervento umano. Immaginiamo i colossi di Wall Street che competono tra di loro per poter avere la loro black box più vicina delle altre al server di Wall Street, perché un vantaggio di un decimo di secondo può costituire la differenza tra una black box “vincente” e una “perdente”.

Immaginiamo infine una notizia sbagliata riguardo a una società che per errore viene messa in rete dalle agenzie e nell’arco di pochi minuti porta alla perdita del 50% del valore delle azioni di questa società. fantascienza? Purtroppo no. E’ il fantastico mondo dello high frequency trading, ovvero la nuova frontiera del mercato azionario, il definitivo passaggio nel quale viene rotto ogni residuo legame tra valore e prezzo e nel quale le decisioni su cosa comprare e vendere non vengono più prese da esseri umani, ma da algoritmi.

Quants: The Alchemists of Wall Street è un affascinante viaggio tra gli artefici di questi algoritmi, i maghi dei numeri di Wall Street, menti rubate alla fisica, alla matematica pura e all’ingegneria. Scienziati che utilizzano le loro brillanti menti  per produrre i modelli matematici alla base di grandi contributi per l’umanità come i mutui subprime ed ora il trading alla velocità della luce.

Se nutrite qualche residua speranza che l’attuale crisi possa finire bene non guardate questo documentario.

di Vincenzo De Cecco

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