Non ce la faceva più e per lui era divenuta insopportabile la pressione del fisco. E poi c’era quell’udienza in tribunale, fissata per ieri mattina, dove doveva rispondere dell’accusa di false fatturazioni, davanti al tribunale penale. Così, intorno alle 8.20 di ieri, mercoledì, un artigiano edile residente da anni a Ozzano dell’Emilia, dov’era giunto da Villa di Briano in provincia di Caserta, ha tentato il suicidio dandosi fuoco davanti alla sede di Bologna dell’Agenzia delle Entrate. Ora è in condizioni gravissime ma stabili al centro grandi ustionati di Parma, mentre attorno a lui i parenti si sono rinchiusi in un muto silenzio di dolore.

Il gesto estremo di Giuseppe Campaniello, 58 anni, è stato visto subito da un testimone,Moreno Masotti, ex consigliere Udc del quartiere Navile e agente di commercio per un’azienda accanto all’edificio di via Paolo Nanni Costa. Ad attirare la sua attenzione è stata l’esplosione dell’auto dell’artigiano, una Fiat Punto bianca, che in un attimo è stata avvolta dalle fiamme. Intorno si sono radunati nel giro di pochi minuti i primi soccorritori, che hanno tentato di spegnere il fuoco. Inoltre, un vigile urbano si è tolto la giacca per soffocare le fiamme che ancora avvolgevano alle gambe l’artigiano. Ad avvertire la pattuglia della municipale, di cui facevano parte gli agenti Stefano Montalto e Lorenzo Rubbi, un passante che trovandosi nei pressi della vicina scuola, aveva visto l’incendio.

Immediato l’arrivo di vigili del fuoco e del personale del 118 che in meno di dieci minuti hanno trasferito Campaniello prima al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Da qui l’uomo è stato portato a Parma, dove è stato ricoverato al Centro grandi ustionati. Al momento sono gravissime le sue condizioni, avendo riportato lesioni profonde su quasi il 100 per 100 del corpo. Prognosi dunque riservata e ad attendere il bollettino medico per tutta la giornata ci sono stati il fratello, due nipoti e altri artigiani che lo conoscono.

In merito all’origine del gesto, su cui ha aperto un fascicolo conoscitivo il sostituto procuratore della Repubblica di Bologna Massimiliano Rossi, ci sarebbero motivazioni economiche. Attorno all’auto, che in giornata è stata analizzata dagli investigatori, sono state trovate tre lettere con riferimento ad alcuni debiti che l’uomo aveva col fisco. Una delle lettere era indirizzata alla commissione tributaria, l’ufficio dove si giudicano i contenziosi. Mentre le altre sono state scritte alla moglie e ai suoi parenti, per scusarsi del gesto.

Alla donna, Giuseppe Campaniello aveva scritto: “Caro amore mio, stamattina sono uscito presto e ho avuto paura di svegliarti, oggi è una brutta giornata. Ti voglio tanto bene. Chiedo scusa a tutti”. Alla commissione tributaria, che gli aveva respinto un ricorso, ha invece lasciato detto che “quello che ho fatto, l’ho fatto in buona fede, ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Lasciate in pace a mia moglie, lei è una brava donna. Chiedo scusa anche a Voi”. Infine, rivolgendosi ad amici e colleghi, ha concluso con “vado a trovare tutti nell’aldilà”.

Oltre al contenzioso tributario finito male, poi il 58 enne avrebbe dovuto comparire proprio la stessa mattina in tribunale a Bologna per una vicenda di false fatture. Una denuncia penale nata in parallelo agli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Da un lato, dunque, il fisco gli chiedeva di versare gli importi evasi e dall’altro la vicenda penale che temeva ormai sarebbe finita dandogli torto. E anche di questo la moglie non sapeva nulla, convinta che loro situazione economica fosse tranquilla.

“Non mi aveva detto niente” ha raccontato la moglie non appena saputo tutto. La donna, riferiscono i vigili che l’hanno informata, si è sentita male per lo shock e al telefono continuava a ripetere “non sapevo nulla”. Lo stesso turbamento, lo stesso dolore provato anche dai famigliari, che non hanno voluto parlare con nessuno, se non per confermare che mai si sarebbero aspettati un gesto simile da Giuseppe.

“Siamo estremamente dispiaciuti” ha commentato l’accaduto Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, sottolineando che seguirà direttamente questa situazione “per non creare ulteriori problemi”. “In un momento di difficoltà economica e di crisi finanziaria – ha aggiunto Befera – episodi come questi purtroppo possono accadere”. Da tempo, anche per queste ragioni di contesto economico, ‘”chiediamo ai nostri dipendenti sempre il massimo rispetto nei confronti dei cittadini”. Tempo fa il direttore Befera aveva infatti mandato una circolare a tutte le strutture chiedendo proprio la massima attenzione nei rapporti con i contribuenti.

Al comando della Polizia Municipale di quartiere, di cui fanno parte i due vigili che per primi hanno soccorso Campaniello, sono senza parole. “Siamo ancora sgomenti per quanto accaduto – raccontano i vigili – ci sono tante persone in questo quartiere, tanti casi sociali a cui noi cerchiamo di dare una mano per superare questa situazione che sta colpendo tutti duramente. Se solo lo avessimo incontrato qualche minuto prima, magari una parola di comprensione detta da uno sconosciuto avrebbe potuto confortarlo. Ci si sente molto impotenti davanti a tanta disperazione”.

Parole di solidarietà per Campaniello sono giunte anche dall’ex premier Romano Prodi, a Bologna per l’apertura dei lavori del forum per il Piano strategico. “È un terribile segnale di disperazione. Sono disagi singoli che interpretano però un momento di grande difficoltà”. Mi auguro, ha concluso il professore “che almeno riesca a cavarsela, ma mi dicono che le sue condizioni sono molto, molto, molto serie”.

“È da anni un nostro associato e la sua è un’impresa unipersonale”, commenta Ermanno Merli, da pochi mesi responsabile della Cna di Ozzano dell’Emilia. “E anche Giuseppe Campaniello, come molti altri, sta risentendo di una crisi drammatica per l’intero settore. Nel corso dell’ultimo anno i piccoli artigiani che operano nell’edilizia hanno visto più che dimezzarsi i loro introiti. Ormai guadagnano meno della metà di un lavoratore dipendente e il carico Iva va versato comunque, quando si emette fattura, anche in assenza di incassi. Dunque, per tanti, la scelta è tra sopravvivere e onorare in tempo le scadenze con le tasse. La vicenda di Campaniello dimostra in tutta la sua drammaticità quello che sta avvenendo”.

di Antonella Beccaria e Annalisa Dall’Oca

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