I rottamatori non si nascondono più. Quello di sabato prossimo, il 24 marzo, al Circolo Arci Bellezza di Milano, non sarà l’ennesimo convegno per chiedere al partito un ricambio generazionale: il duo Civati-Serracchiani raduna le truppe di “Prossima Italia” con l’obiettivo dichiarato di “dare il via alla campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013” e allo stesso tempo “iniziare il percorso che ci porterà al prossimo congresso del Partito Democratico, previsto per la seconda metà dello stesso anno”. La convention si chiamerà “Qualcosa di nuovo” e, spiegano gli organizzatori, sarà “una convocazione generale per gli attivisti che nel tempo hanno lavorato alle cose di Prossima Italia”. Una chiamata alle armi generale in vista dello scontro interno al centrosinistra che, dopo le amministrative della prossima primavera, dovrà iniziare a definire alleanze e candidature per le elezioni del 2013.

Si entra nell’ultimo anno di questa legislatura che pare portare fuori dalla Seconda Repubblica. In che termini, nessuno lo sa: con quali alleanze, con quale legge elettorale, con quale – magari riformata – forma costituzionale: è tutto un work in progress, diciamo”, si legge nel manifesto del 24 marzo. Le parole d’ordine sono sempre quelle: “candidiamoci tutti, candidiamoci dappertutto”, lo slogan con cui nacque il gruppo di Prossima Italia nel 2010. “Il momento di provarci davvero si avvicina: e di fronte al pericolo – concreto – che ancora una volta gli elettori si trovino di fronte a liste bloccate, a una legge elettorale porcata (vecchia o nuova), all’impossibilità di scegliere democraticamente e liberamente da chi farsi rappresentare nel futuro Parlamento, Prossima Italia si prende l’impegno di provare a porre il problema, almeno quello. Soprattutto, l’impegno di trovare, dove possibile, persone che siano per bene, rappresentative del loro territorio, competenti e presentabili”.

Civati e Serracchiani vogliono giocare d’anticipo rispetto all’ex sodale Matteo Renzi che dopo il Big Bang dello scorso ottobre – quando la “discesa in campo” nazionale del sindaco di Firenze sembrava davvero ad un passo – ha scelto di ripiegare sulla politica cittadina in attesa di vedere quale sarà il quadro politico dopo l’esperienza del governo tecnico (quello sì, un vero big-bang). “Noi intanto vogliamo provare a dare una scossa, a lanciare un sasso nello stagno”, spiega Pippo Civati al fattoquotidiano.it. E Renzi è stato invitato? Gli arriverà l’invito, come a tutti quelli inseriti nella nostra mailing-list”. La riconciliazione tra rottamatori rimane comunque difficile. La presenza di Civati alla Leopolda aveva fatto pensare ad un riavvicinamento, ma subito dopo l’annuncio ufficiale dell’appuntamento di Milano, dallo staff di Palazzo Vecchio hanno fatto capire che la partecipazione non sarà ricambiata. “A parte le presentazioni del suo libro, Renzi in questo periodo non si muove da Firenze, abbiamo in cantiere tante iniziative per la città. La sua presenza a Milano è da escludere”.

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