La Camera ha approvato il decreto legge sull’ambiente (che deve tornare al Senato), ma durante la discussione il governo Monti è stato battuto due volte. Il primo caso si è aperto su un ordine del giorno della Lega nord in materia di sacchetti della spesa. Contro il parere dell’esecutivo, è stato approvato il testo presentato da Claudio D’Amico, che impegna il governo ad adottare urgentemente iniziative normative per consentire la commercializzazione, oltre che dei sacchetti monouso conformi alla normativa Ue, anche quelli “realizzati con qualunque altro materiale purché biodegradabile”. Solo il Pd ha votato contro, e il testo è passato con 211 voti favorevoli, 201 contrari e 83 astenuti.

“Si tratta di un ordine del giorno per dare la possibilità alle aziende di produrre sacchetti per la spesa non solo in mais. Se non fosse passato ci sarebbe stato un impatto molto negativo sull’agricoltura”, ha poi spiegato il capogruppo della Lega alla Camera Giampaolo Dozzo.

Una maggioranza rimescolata ha fatto passare un altro ordine del giorno leghista – sul quale il governo si era rimesso al volere dell’aula – che impone di ”assumere iniziative per una maggiore responsabilizzazione degli enti locali della Campania nella risoluzione dell’emergenza dei rifiuti”. Il sì, questa volta, è arrivato da Pd e Idv, ma non dal Pdl, che attualmente governa la Regione. Il testo impegna il governo a intervenire per “la sospensione definitiva di ulteriori deroghe o modifiche alle normative nazionali in vigore”.

Sullo stesso tema, però, è arrivata una seconda bocciatura della politica governativa. L’aula della Camera ha respinto un ordine del giorno presentato da Francesco Barbato (Idv) e appoggiato dall’esecutivo che impegnava quest’ultimo “a valutare la possibilità di anticipare il termine entro il quale le province campane debbano svolgere le funzioni in materia di accertamento, riscossione e gestione della Tarsu, e della Tia, al fine di consentire ai comuni di svolgere tutte le funzioni connesse al ciclo integrato dei rifiuti”.

Alla fine della seduta, la Camera ha approvato il decreto ambiente con 382 sì, 74 no e 17 astensioni. Il decreto deve tornare al Senato, che l’aveva votato in prima lettura il 23 febbraio, per il via libera definitivo.

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