Ora che la seconda operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) della BCE è andata a segno sarebbe ora di fare un po’ di pulizia semantica sul concetto di “prestatore di ultima istanza” (“Lender of Last Resort”, LoLR) per riposizionare qualche puntino sulle “i”.

La funzione di LoLR si riferisce al sistema bancario, non agli Stati, come viene erroneamente inteso nel dibattito tra dattilografi di lusso, che affollano le redazioni e soubrettes (ambosessi), che sgomitano negli studi televisivi.

Alla Bce non erano state conferite né funzioni di LoLR per le banche né funzioni di salvataggio per governi in bancarotta. Il Trattato di Maastricht non poteva essere più esplicito. L’art. 104 recita “È vietata la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della BCE o da parte delle Banche centrali degli Stati membri, a istituzioni o organi della Comunità, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle Banche centrali nazionali”. Quando fu firmato non c’era assolutamente alcun dissenso in materia. Poi l’incalzare della crisi ha reso questo divieto, insieme ai limiti su debito e deficit pubblico “chiffons de papier” secondo una venerabile definizione tedesca dei trattati internazionali.

Oggi dopo 5 anni di danze della pioggia per fermare la crisi siamo a questo punto:

1) E’ saltata la distinzione logico-funzionale tra i bilanci di banca centrale, banche commerciali e governo. Le passività di queste entità sono in realtà un unico calderone, o, se preferite, le tasche di un unico pantalone (nel guardaroba di Pantalone). L’indipendenza della Bce è sbiadita mentre il settore bancario, forte dell’appoggio politico, ha di fatto nazionalizzato le perdite, ma privatizzato enormi proventi da arbitraggi a zero rischi a spese del contribuente tramite le operazioni di liquidita’ della Bce.

2) La Bce (sulla scia di Fed, Banca d’Inghilterra e Banca del Giappone) è diventata il LoLR di governi alla canna del gas, attraverso una finzione contabile che utilizza i bilanci della banche come foglia (alquanto trasparente) di fico per coprire le pudenda alla vista dell’opinione pubblica tedesca.

L’Es pragmatico potrebbe freudianamente sussurrare che non è il caso di farne una tragedia. Di fronte alla crisi epocale meglio le foglie di fico che i fichi secchi. Però al sussurro (Ingmar docet) opporrei un grido.

La funzione LoLR va a braccetto con la supervisione bancaria. Le banche centrali forniscono liquidità come LoLR alle banche illiquide, ma non a quelle insolventi. Siccome la distinzione tra le due situazioni è complessa, questo compito viene svolto dalla banca centrale che ha l’obbligo di mettere in liquidazione le banche ritenute insolventi e passare i documenti alla magistratura se ravvisa ipotesi di reato.

La Bce invece sta riversando una fiumana di soldi senza sapere quali sono le banche insolventi perché la supervisione bancaria è demandata alle banche centrali (o alle agenzie) nazionali che non si scambiano informazioni, anzi le tengono segrete per paura di scoperchiare i letamai e dare un dispiacere ai potentati politici che quei letamai concimano (vedi le Fondazioni in Italia). Insomma la Bce tiene in vita degli zombies finanziari senza sapere nemmeno chi sono e quanto siano deleteri per la stabilità europea e mondiale.

Esiste una sorta di autorità di supervisione a livello europeo, la European Bank Authority (EBA) ma è sostanzialmente una parodia, in cui recitano guitti con il colabrodo in testa e le spade di latta, senza poteri effettivi. Sotto l’egida di questa EBA sono stati condotti due stress test a distanza di un anno che hanno concluso “Tutto bene Madama Marchesa”. Tre mesi dopo il primo test e’ fallito il sistema bancario dell’Irlanda, e dopo il secondo ha rischiato di collassare l’intero sistema bancario europeo per il congelamento del credito interbancario (proprio perché nessuno si fidava dello stress test).

Tutto il sistema di regolamentazioni bancarie e’ inefficientemente prociclico: ti impongono di ingozzarti ai pranzi di matrimonio e poi ti impongono di non mangiare durante un’arrampicata. E cosi’ l’EBA adesso costringe le banche a raccogliere fondi con il cappello in mano oppure a tagliare gli attivi, cioé il credito al settore privato (visto che quello al settore pubblico è incagliato), aggravando la recessione già in atto.

Insomma questo sistema di regolamentazione bancaria è diventato una mina vagante di incompetenza, che andrebbe disattivata. Le funzioni di supervisione sul settore finanziario, ora gestite a livello nazionale, dovrebbero essere trasferite sotto l’autorità della Bce, che dovrebbe procedere alla liquidazione coatta delle banche insolventi. Invece di cincischiare in inconcludenti vertici europei, i leader europei farebbero meglio a procedere speditamente in questo senso, in modo da rimuovere la gravissima anomalia di una Bce che a colpi di mezzo trilione di euro beneficia un sistema bancario di cui non ha modo di accertare la salute.

Ma che questa salute sia molto cagionevole lo prova un dato inquietante: i depositi overnight delle banche presso la Bce hanno raggiunto la cifra stratosferica di 777 miliardi di euro. Le banche prendono a prestito dalla Bce, ma quelle che hanno eccedenze di liquidità a fine giornata non si fidano a prestarle ad altre banche attraverso il mercato interbancario e preferiscono il porto sicuro dell’Eurotower anche a tassi infimi. Usque tandem?

(*) Il titolo e’ ispirato da un lettore de il Fatto Quotidiano che aveva ripreso il titolo di blog su Goofynomics

di Fabio Scacciavillani

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