Ospito di seguito un intervento accorato dell’Assessore all’Ambiente più virtuoso d’Italia, Ezio Orzes, che racconta l’incredibile follia a norma di Legge che rischia di compromettere inesorabilmente una delle migliori esperienze in campo di rifiuti promosse in Italia: Ponte nelle Alpi (BL).

Il decreto Crescitalia è passato a colpi di fiducia al Senato. Nel maxiemendamento proposto dalla maggioranza delle forze politiche che sostiene il governo non si è trovato lo spazio per difendere le gestioni efficienti dei servizi pubblici. Il Pd, il Pdl, l’Udc e i supertecnici  hanno ritenuto non rilevante la voce che si è alzata dalle società in house (100% pubbliche) che gestiscono la raccolta differenziata con risultati da record. Comuni spogliati dalla possibilità di decidere. Cittadini che diventano clienti. Il Mercato per tutti è il fine e non il mezzo. Le ragioni non contano. Il buonsenso nemmeno. Che cavolo di paese!

Dalla  “competitività” si toglie di mezzo il pubblico che funziona, quello che invidiamo ai paesi del Nord Europa e che non siamo capaci di difendere a casa nostra.

Un po’ di numeri per capire l’assurdità di questa scelta.  L’analisi comprende alcune Società pubbliche del Veneto (sappiamo che altre ce ne sono in Italia) che gestiscono il servizio di raccolta differenziata per conto dei comuni di riferimento, e precisamente: la Ponte Servizi srl, i Consorzi Treviso 2 e Treviso 3, la Bellunum srl, Contarina spa, Etra spa, e Ecogest srl.

Queste società gestiscono la raccolta differenziata per 1.200.00 cittadini con questi risultati: Media raccolta differenziata 74,2% contro la media Italia del 31,70%; Media secco non differenziato kg/abitante/anno Kg 83,5% contro una media Italia di Kg 346,5; Media rifiuti prodotti Kg/abitante/anno Kg 391 contro una media Italia di Kg 532.1; Media costo specifico Euro/abitante/anno € 100,01 contro una media Italia di € 175,88; Media tariffa domestica per Euro/famiglia/anno €159,91 contro media Italia di € 240,37. (Le analisi puntuali e dettagliate  elaborate da Paolo Contò del Consorzio Priula le trovate qui).

Nel paese dove mi piacerebbe vivere chiunque, politico o tecnico, con funzioni di governo, prenderebbe questi numeri, queste gestioni oculate e ne farebbe il riferimento per tutti gli altri. E invece no. Grandi pacche sulle spalle da tutti i rappresentanti dei partiti per dirci che abbiamo ragione, che come si può, che è davvero assurdo. E allora noi si lavora anche di notte a preparare un emendamento al dl che definisca parametri di qualità per il mantenimento dei servizi in house per quelli che sanno gestirli e vai a trasmetterlo per tempo a tutti i parlamentari. Poi passa il decreto al Senato e dell’emendamento non c’è traccia, l’art.25 fa rientrare dalla finestra quello che il referendum aveva abrogato.

Nel paese dove mi piacerebbe vivere, non dovrei trovarmi nelle condizioni di dire ai miei concittadini orgogliosi di questo servizio, che non so perché ma non ce lo lasciano più fare.

Nel paese dove mi piacerebbe vivere, non dovrei trovarmi nelle condizioni di guardare negli occhi con imbarazzo tutte quelle splendide persone che lavorano alla Ponte Servizi srl, che ci hanno messo ogni giorno la capacità, la forza l’intelligenza e la passione per fare di Ponte nelle Alpi il migliore comune d’Italia, e dire loro che non ce l’abbiamo fatta a difenderli dall’ottusità di questo governo e dei partiti che lo sostengono.

E infatti non lo farò, proveremo ad inserire questo emendamento nel dl ambientale 2/2012 e se non bastasse valuteremo tutte le opzioni per evitare questo sopruso perché il paese dove mi piacerebbe vivere è fatto di gente che non molla facilmente.

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