Andrea Zorandi fa il bis. A distanza di cinque anni dalla sua candidatura a sindaco, il segretario cittadino della Lega Nord si ributta nell’agone elettorale parmigiano. È lui infatti il tanto atteso candidato del Carroccio tenuto a battesimo dall’ex ministro Roberto Maroni, che ha annunciato la sua discesa in campo nell’incontro alla Camera di Commercio di Parma.

La promessa di Zorandi è di un netto distacco dall’operato dell’ex sindaco Pietro Vignali, con la proposta di “una politica diversa da quella portata avanti dagli amministratori che negli ultimi anni hanno spremuto Parma per il proprio tornaconto e per quello dei propri amici. Purtroppo si capiva sin dall’inizio che sarebbe finita così – aggiunge – ed è per questo che non dobbiamo permettere che accada di nuovo”.

Nel 2007, dopo i due mandati di Elvio Ubaldi, Zorandi aveva corso da solo, ottenendo poco più di 1800 voti con l’1,77 per cento delle preferenze. Ma ora lo scenario che si prospetta nella politica locale è cambiato. Tramontato il trionfo del civismo e offuscato il Pdl a causa degli scandali di corruzione legati all’ex amministrazione, per la Lega sembra poter essere arrivato il momento per ritagliarsi un discreto spazio, a Parma e non solo. “La mia campagna politica è cominciata dal momento dopo l’elezione di Vignali a sindaco – ammette lo stesso candidato – Quella di oggi è una candidatura più matura perché in questi cinque anni il nostro partito è cresciuto nel territorio, passando da 5 a 32 membri, e anche io ho consolidato un’esperienza diversa”.

Per questo, visto come sono andate a finire le cose con la giunta dell’ex primo cittadino, la corsa in solitaria è una scelta consapevole e ancora più forte: “Non è escluso che possiamo dialogare con altri gruppi e movimenti civici, ma la cosa fondamentale è che il nostro programma rimanga integro nelle nostre idee e arrivi dritto ai cittadini, senza deluderli come hanno fatto quelli che ci hanno preceduto”. L’avversario più temibile? Sicuramente Vincenzo Bernazzoli (Pd), di cui Zorandi critica alcune scelte e cambi di posizione, come quelle legate alla tutela dell’ambiente e del territorio, contraddette dall’approvazione del progetto dell’inceneritore di Ugozzolo.

Anche per la città di Parma ricetta tipica della Lega Nord sarà quella di instaurare un rapporto diretto con i cittadini e con la gente. “La nostra politica è quella di parlare con le persone, di bussare alle porte dei nostri elettori, di ascoltare le loro richieste – chiarisce Zorandi – Chi ci vota deve conoscerci e sarà nostro compito essere onesti e responsabili verso di loro. Con la Lega Nord avremo finalmente una città libera, autonoma, indipendente e a misura di cittadino”.

Con la discesa in campo del Carroccio, i candidati per la corsa a sindaco di Parma diventano così sette: oltre a Vincenzo Bernazzoli, eletto dalle primarie del centrosinistra, si sfideranno Roberto Ghiretti (Parma Unita), Federico Pizzarotti (Movimento 5 stelle), Priamo Bocchi (La Destra), Liliana Spaggiari (Partito comunista dei lavoratori), Roberta Roberti (Parma Bene Comune e Rifondazione comunista). Ma ancora si attendono le mosse del Pdl, e non è detto che qualche vecchio volto delle passate amministrazioni, tra cui l’ex sindaco Elvio Ubaldi e l’ex assessore Maria Teresa Guarnieri possa ancora ripensarci, riaprendo nuovamente i giochi.

di Silvia Bia

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