Congresso rinviato a marzo e un “gruppo di studio” sulle tessere anomale. Si conclude con questo risultato la prima visita di Denis Verdini a Modena, nella sua nuova veste di commissario straordinario del Popolo della Libertà.  Atteso come un preside che deve dirimere un litigio tra due scolaretti, il coordinatore del Pdl è arrivato ieri nella città emiliana per iniziare a lavorare sul caso del tesseramento anomalo, dopo la nomina a inviato speciale decisa dal segretario nazionale Pdl, Angelino Alfano, pochi giorni fa.

Ad attendere Verdini, l’ex triumviro che guidò il Pdl nazionale fino all’ascesa di Alfano c’era proprio Isabella Bertolini, la deputata che nelle scorse settimane aveva denunciato “l’esplosione anomala di iscritti”, da poche migliaia a 5.800 iscritti, tra il movimento berlusconiano nel modenese. Una cifra doppia, tanto per capire, rispetto alla confinante provincia di Bologna. La parlamentare, coordinatrice provinciale uscente aveva lanciato un’ombra sulle iscrizioni. “Ho denunciato al segretario Angelino Alfano il rischio di infiltrazioni della camorra nel Pdl di Modena”. Destinatari delle accuse erano proprio Giovanardi e i suoi, rivali nella sfida congressuale, inizialmente prevista per sabato 11 febbraio e poi rinviata.

Nella sua prima tappa emiliana Verdini ha sentito entrambe le parti in causa. Prima appunto Bertolini,  insieme ai suoi candidati al congresso. Subito dopo Giovanardi, che dopo aver atteso fuori dalla sala, è entrato da Verdini coi suoi uomini. Infine, per oltre un’ora c’è stata una sorta di plenaria, con tutti i galli dentro al pollaio. Due ore per decidere che il congresso, che dopo un primo rinvio si sarebbe dovuto tenere il prossimo 25 febbraio, si terrà invece a marzo. Rinviato, proprio come è già successo in Campania.

Inoltre verrà creata una commissione per esaminare le tessere sospette. Al gruppo di studio voluto da Verdini parteciperanno in persona Bertolini e Giovanardi, con i loro candidati come coordinatori e vicecoordinatori provinciali. Parteciperà anche il terzo incomodo, Michele Barcaiuolo, in corsa al congresso con un’altra lista diversa da quelle sponsorizzate dai due big.

Problemi nel tesseramento, in queste settimane di congressi territoriali che si svolgono in tutta Italia, si sono riscontrate lungo tutto lo Stivale, senza escludere le due isole: in Campania in provincia di Salerno sono state addirittura sequestrate migliaia di tessere, ma anche nel Lazio, in Veneto e in Sardegna. Tesseramenti anomali, come scritto da ilfattoquotidiano.it non sono mancati neppure nel resto dell’Emilia Romagna, da Rimini a Bologna.

A Modena tuttavia Bertolini aveva lanciato un allarme ben più grave. “Si tratta di un’esplosione innaturale – aveva scritto Bertolini – circa seicento tessere sono state sottoscritte da persone che non hanno svolto alcuna attività per il partito, fra l’altro residenti in comuni come Nonantola, Castelfranco Emilia, Ravarino e San Cesario dove conosciamo bene i pochi militanti che si sono spesi nonostante lo strapotere rosso. Si tratta di persone originarie delle zone dell’agro aversano come Casal di Principe, Casapesenna e San Cipriano d’Aversa. Leggo cognomi come Zagaria che mi auguro non siano parenti dei noti camorristi del clan dei Casalesi. Non voglio passare per razzista né ho strumenti per sapere chi sono questi neo-iscritti ma i sospetti restano. Il mio timore è che qualcuno possa aver aperto loro la porta, per questo ho informato il segretario Alfano e sono in attesa di una risposta”.

La risposta di Giovanardi non si era fatta attendere: “Trovo comunque indegno e vergognoso criminalizzare tutti coloro che sono nati in alcune zone del Meridione”. Anche il numero uno del Pdl regionale, Filippo Berselli, aveva attaccato Isabella Bertolini definendo le sue “balle senza fondamento. Se hanno elementi concreti facciano delle denunce direttamente alla magistratura. Ma venerdì, dopo giorni di polemiche e sospetti, la nomina di Verdini.

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