L’Italia è il paese più caro d’Europa per fare benzina. Raggiunto il costo medio di 1,80 euro al litro, con i nuovi rincari di oggi, “per un pieno si spende in media il 12% in più che nel resto d’Europa”. A comunicarlo è l’Adoc, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. “Un anno di rifornimenti costa in media 3.240 euro – dichiara il presidente Carlo Pileri – con un aggravio di spesa pari a circa 350 euro annui. Si spende il 10% in più che in Francia, il 7% in più che in Germania, il 20% in più della Svizzera e poco meno del 30% in più che in Spagna. I continui aumenti, aggravati dalle maggiori accise e dal rialzo dell’Iva, stanno dissanguando le famiglie italiane”.

La “Staffetta Quotidiana“, il quotidiano di monitoraggio e di statistica che controlla le variazioni dei prezzi dei carburanti, spiega che si è verificato oggi l’ennesimo rincaro: la benzina è, infatti, arrivata nei distributori della Shell a 1,811 euro al litro, raggiungendo un nuovo record storico. I rialzi sono anche per Eni (+0,8 cents sulla benzina a 1,804 euro e +0,6 cents sul diesel a 1,749 euro), Esso (+0,6 cents sulla benzina a 1,795 euro e +0,2 sul gasolio a 1,747 euro), Q8 (+1 cents sulla verde a 1,810 euro e +0,7 sul gasolio a 1,749 euro) e TotalErg (+0,5 sulla verde a 1,804 euro). A spingere i rialzi nei listini dei distributori sono i prezzi internazionali di benzina e gasolio che continuano a salire (a livelli record per quanto riguarda la verde, intorno ai 630 euro per mille litri, mentre il diesel si avvicina sempre più a quota 700). Anche il prezzo del petrolio è del resto da qualche giorno in deciso rialzo, sia negli Stati Uniti che a Londra, dove il Brent viaggia abbondantemente sopra i 120 dollari al barile.

I prezzi sono estremamente differenziati a livello locale, a seconda del grado di concorrenza e di apertura del mercato e dell’ammontare delle accise regionali. Secondo “Quotidiano Energia” infatti, nel centro Italia, dove la tassazione è più alta, si supera addirittura la soglia di 1,9 euro al litro.”Il governo – chiede Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum – deve intervenire immediatamente per mettere sotto controllo la situazione.c Si sta innescando una spirale perversa di inflazione-recessione. Il ministro Passera convochi con urgenza le parti ed il governo intervenga per quanto di sua competenza attraverso il taglio, anche se parziale, delle accise. Politiche di sviluppo mal si combinano con tassazioni indirette (accise ed Iva) quali quelle che pesano ormai per il 60% sui carburanti”.

Articolo Precedente

Sit-in per la Grecia

next
Articolo Successivo

UE: Mario sceglie David, non Angela

next