L’anno scorso al carnevale di Cento c’era chi, dal palco, invitava la folla a gridare “bunga, bunga”. E non era un caso se ad arringare i tanti presenti era proprio Ivano Manservisi, amico di Lele Mora, e patron della manifestazione. Provocazione che fu accompagnata da qualche fischio, ma che non impedì alla “mente” del Carnevale di proseguire la festa con l’amico Lele e le bunga bunga girls.

“Non una sola ragazza. Noi vogliamo tutto l’harem del presidente”, aveva specificato Manservisi. E, infatti, quasi tutte le “olgettine” furono spedite in quel di Cento. Unica assente: Ruby Rubacuori, “inviata” però a Vienna.

Ma ora che Lele Mora si trova in carcere, e la ventata di sobrietà è calata sul Paese, la sfilata di carri allegorici in cartapesta perde alcuni dei suoi protagonisti. Non ci sono più quegli sponsor grazie ai quali, Manservisi, era riuscito lo scorso anno a far calamitare l’attenzione sul carnevale e a creare campagne stampa sul nulla.

Domani, giorno di inaugurazione del carnevale, non si attendono le papi girls. Per aprire la parata gemellata con il Carnevale di Rio de Janeiro, il patron della manifestazione ha invitato un giovane dj, Pierre Sarkozy, figlio del premier francese Nicolas. Ma oltre al noto pargolo la sfilata di Cento non avrà altri ospiti.

Lele Mora, ora che si trova in carcere, ha terminato il suo ruolo di regista in questo carnevale, lasciando il pallino in mano all’amico Manservisi. E la scuderia di veline non potrà più avere quel ruolo di protagonista in mezzo a ballerine brasiliane e carri allegorici.

Iris Berardi, ad esempio, finita nell’inchiesta sulle serate di Arcore come una delle ospiti più presenti, ha partecipato al carnevale di Cento per diversi anni. Ed è proprio Cento il luogo in cui l’occhio di Mora notò per la prima volta Iris e la convinse a lasciare l’Emilia Romagna, promettendole sfaceli, per trasferirsi a Milano. Dove, a detta del manager più famoso delle veline, sarebbe dovuta diventare indossatrice.

“Le vogliamo tutte sul palco le ragazze  – dichiarava Manservisi lo scorso anno al fattoquotidiano.it –  non vedo cosa ci sia di male, è una carnevalata nell’ambiente più appropriato. Lele poi è di casa. Lo conosco da 25 anni, quando lui faceva ancora il parrucchiere”.

Manservisi circola da sempre nell’ambiente ed è abituato alla teatralità. Da Cento, infatti, sono passati tutti. La scuderia Mora al completo. Ma non solo. Anche Ursula Andress, Dustin Hoffman, addirittura, nel 2003, l’arbitro Byron Moreno, odiato da tutta Italia perché ritenuto colpevole dell’esclusione dell’Italia ai campionati del mondo in Corea un anno prima. Mentre quest’anno ci si dovrà accontentare del giovane Sarkò.

Quella di invitare le bunga bunga girls era una scelta che aveva fatto storcere il naso a più parti. Soprattutto al presidente della provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra. E il motivo è presto detto. Manservisi con la sua società gode di finanziamenti da parte del Comune, della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna. La società è sua, così come il marchio, e Manservisi, al quale più di una volta il Comune ha cercato di sottrarre la gestione della carovana (rischio che quest’anno non si è presentato), ha praticamente carta bianca sull’organizzazione.

Ma di risultati, va detto, nel corso degli anni ne ha fatti. Come quello di riuscire a strappare un gemellaggio con il carnevale di Rio, portare a Cento decine di migliaia di persone, far pagare il biglietto a tutti e costruire campagne stampa vuote e inutili. Questa volta però, perso l’amico Lele sponsor principale, con il figlio del premier francese, alias Dj Mosey, il gioco potrebbe non funzionare.

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