Maurizio Landini non ha fatto nemmeno in tempo a lanciare l’avvertimento. “Credete davvero che la cacciata della Fiom dalle fabbriche resti confinata al gruppo Fiat?” Parole pronunciate tre giorni fa a Bologna in occasione della presentazione del suo libro. Ora arriva l’annuncio che nel sindacato molti temevano. La Omr, multinazionale italiana da 2500 dipendenti e con sedi in tutta Italia, Emilia Romagna compresa, ha inviato ai lavoratori iscritti alla Fiom una lettera di tre semplici righe. Stop alle trattenute sindacali in busta paga per gli scritti al sindacato in attesa che siano definiti gli “orientamenti giurisprudenziali sull’applicazione contrattuale”. Un po’ macchinoso ma la sostanza, per la Fiom, rimane chiarissima. La dottrina Marchionne sta facendo scuola e si sta estendendo anche al di fuori di Fiat. In questo caso a cominciare dall’indotto, essendo la Omr di Modena fornitrice ufficiale di telai per la Ferrari di Maranello.

“La Omr in città è legata mani e piedi a Fiat, perché loro sono i suoi unici clienti. Temiamo che sull’azienda ci siano stati pressioni per adeguarsi a quello che si fa a Torino”, spiegano i sindacalisti. Impossibile per il momento avere chiarimenti dall’azienda, che si nega ad ogni richiesta di spiegazione. La paura è che la lettera inviata a tutti gli iscritti Fiom possa essere solo l’antipasto di un processo che porterà all’esclusione del sindacato da tutto il gruppo Omr prima, e fra 10 mesi quando scadrà il contratto dei metalmeccanici da tutte le aziende associate a Federmeccanica. Insomma, non solo Fiat. La cacciata della Fiom dalle fabbriche si sta estendendo anche al di fuori del gruppo torinese.

Aspettando che si risolva la guerra legale tra Fiom e Fiat per capire se il sindacato di Landini potrà tornare nelle fabbriche del gruppo automobilistico torinese, “la Omr ha deciso di portarsi avanti nel lavoro e provare a metterci alla porta”. A spiegarlo è Massimo Valentini della Fiom Cgil di Modena, che nei giorni scorsi ha tentato in tutti i modi di avere una spiegazione ufficiale di una esclusione arrivata come un fulmine a ciel sereno.

“Solo sei mesi fa – spiega Valentini – avevamo firmato assieme alla Uilm il contratto integrativo di fabbrica. Venerdì scorso è invece arrivata questa lettera. Ordini arrivati dall’alto dicono”. Proprio per questo le tute blu della Cgil hanno già scioperato 4 ore e bloccheranno tutti gli straordinari futuri. “Per il momento le nostre Rsu hanno ancora agibilità sindacale, ma fino a quando? Nemmeno con lo sciopero la Omr ha voluto dirci nulla. Almeno Marchionne è sempre stato chiaro”, è l’amara constatazione di Valentini. “Cosa dobbiamo aspettarci? Si vuole imporre anche in Omr 120 ore di straordinario comandato obbligatorio come in tutto il gruppo Fiat? Si vuole escludere la rappresentanza Rsu Fiom dalla fabbrica? Con questo atto di arroganza, il gruppo attacca frontalmente la Fiom e i lavoratori che liberamente scelgono il sindacato a cui aderire”.

Vista la situazione Valentini annuncia che anche i delegati Fiom di Omr si uniranno al ricorso presentato dal sindacato per l’esclusione da tutto il gruppo Fiat. “Ormai la strategia è chiara, vogliono buttarci fuori”.

Omr in tutta Italia dà lavoro a 2500 persone, senza contare le numerose sedi all’estero. Oltre allo stabilimento modenese, che si occupa esclusivamente di produrre i telai per la Ferrari, tra i clienti del gruppo ci sono anche Peugeot, Ford e Mercedes. Ma anche Caterpillar, Renault, Piaggio e Bmw fanno affidamento su Omr per componenti in acciaio, ghisa e allumini da usare poi per assembleare motori, sospensioni e trasmissioni.

Articolo Precedente

Loris Mazzetti alla biblioteca Ruffilli: “Mafia e P2 al centro della storia italiana”

next
Articolo Successivo

Caos anche a Bologna: “Nomi sospetti, ma Alfano ci ha lasciati soli”

next