Succede fin troppo spesso di pentirsi di aver caricato una fotografia sul proprio profilo. D’altra parte può succedere di realizzare in ritardo che la documentazione di una notte brava non sia il tipo di immagine che vogliamo dare a colleghi o possibli datori di lavoro. Nulla di drammatico: basta cancellare la foto incriminata o, se a pubblicarla è stato qualcun altro, chiedergli “gentilmente” di rimuoverla. Peccato che, come scoperto dalla giornalista di Ars Technica Jacqui Cheng, molte delle immagini pubblicate su Facebook e poi eliminate siano ancora al loro posto. E non si sta parlando di file rinchiusi nei server di backup: usando il link diretto, infatti, sono visibili a chiunque senza restrizioni di alcun tipo legate ai controlli sulla privacy “interni” a Facebook.

Sul Web c’è chi minimizza sostenendo che il “buco” non sia poi così clamoroso: i collegamenti diretti sono composti da una sequenza di numeri generati volta per volta e non hanno alcun riferimento evidente al nome dell’utente. Mettere in relazione persone e immagini, quindi, sarebbe quasi impossibile. Le cose, però, non sono così semplici. In primo luogo perché la sopravvivenza dell’immagine sui server implica il fatto che eventuali “rimandi” su altri siti rimangono attivi. In secondo luogo perché l’accesso al materiale è spesso consentito anche ad applicazioni di terze parti utilizzate dagli utenti, che in questo modo potrebbero finire per rimettere in circolazione immagini che il proprietario aveva eliminato.

La questione della “longevità” del materiale fotografico pubblicato sul social network era già venuta a galla qualche anno fa, quando un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge aveva scoperto che le immagini sopravvivevano alla cancellazione. A distanza di tre anni da quella denuncia, però, la situazione non è ancora stata risolta. Per lo meno non del tutto. Contattato dal FattoQuotidiano.it, l’ufficio stampa di Facebook Italia ha descritto la situazione come un “work in progress”. “Il sistema per l’archiviazione delle foto che abbiamo usato fino a qualche anno fa”, spiegano da Facebook, “non sempre cancellava le foto in tempi ragionevoli dopo la loro rimozione dal sito. Stiamo lavorando per trasferire tutto il materiale su una piattaforma più recente, che permetterà di avere la certezza che tutto il materiale cancellato sia effettivamente rimosso entro 45 giorni dall’eliminazione. Il processo è quasi completo e al momento solo una piccola percentuale di immagini sono ancora in attesa di essere trasferite dalla vecchia piattaforma a quella nuova”. La procedura, a quanto pare, dovrebbe essere completata nell’arco di un paio di mesi. Per il momento, però, può essere utile sapere che le foto che abbiamo cancellato nel 2009 sonnecchiano in qualche server oltreoceano.

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